Sabato 2 Febbraio 2013 - Libertà
Rinnovo, la Fondazione fa un esposto in Procura
Battaglia per la presidenza, il consiglio di amministrazione: calunnie e documenti non veritieri. Marazzi: superato il limite
Non bastava il "caso-Monte Paschi" ad agitare le acque in via Sant'Eufemia. A pochi giorni dalla convocazione del nuovo consiglio generale che eleggerà il prossimo presidente, La Fondazione di Piacenza e Vigevano passa al contrattacco con un esposto in Procura puntando il dito su «voci, calunnie, illazioni» circa la fragilità del patrimonio della Fondazione e documenti «non veritieri» fatti circolare negli ambienti che contano.
Come anticipato da Libertà, il consiglio di amministrazione uscente appariva deciso a tutelare la propria onorabilità anche per vie legali e ieri il Cda ha dato mandato al presidente Giacomo Marazzi di rivolgersi ad un avvocato - già individuato - per valutare gli estremi di un esposto alla Procura della Repubblica. Non è stato facile neppure per la stampa locale averne conferma, il tema è delicato, il riserbo forte. Ma pressato dalle richieste, alla fine Marazzi conferma questa linea rigorista. Si agirà contro ignoti? «Deciderà il legale» è la sua stringata risposta.
Le ragioni di un gesto così eclatante a fine mandato sono presto dette: «E' la conseguenza di un clima che si è creato in città in relazione al rinnovo degli organi della Fondazione - spiega - che, a parere del consiglio di amministrazione, ha superato il livello di tollerabilità. Dobbiamo difendere l'immagine della Fondazione e di tutti i consiglieri sia del Cda, sia del consiglio generale che hanno operato in Fondazione».
La questione non ha nulla a che vedere con l'articolo uscito l'altro ieri sul Corriere della Sera sul Bond Fresh servito a far provvista di denaro per acquistare Antonveneta da parte di Banca Monte Paschi. Stavolta si tratta di una questione tutta piacentina, è la battaglia in corso per la successione a Marazzi che passa attraverso una forte critica all'attuale gestione.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso pare sia un documento arrivato anche sui più alti tavoli istituzionali, fra cui la scrivania del sindaco e quella del presidente della Provincia, materiale attribuito ad un grosso istituto di credito italiano (circola voce che si tratti di Mediobanca), che non lo avrebbe mai emesso. I materiali sarebbero orientati a mostrare le perdite patrimoniali e la fragilità dei titoli. Ma nel merito, la Fondazione non entra.
Si vedranno gli sviluppi nei prossimi giorni, mentre si attendono le date di convocazione del nuovo consiglio generale quasi al completo (manca la cooptazione di tre membri). In Cda ieri non c'è stato invece un ritorno sulla questione del Bond Fresh.
Par di capire che sulla corsa per la Fondazione pesino ragioni anzitutto legate a come verrà gestito il patrimonio dei piacentini (circa 400 milioni di euro) affidato all'istituto di via Sant'Eufemia. Ci sarebbe chi vuol richiamare l'investimento sulla scena degli istituti di credito locali dopo che in passato sono state fatte altre scelte fuori provincia.
Del consiglio di amministrazione uscente della Fondazione fanno parte, oltre a Marazzi, il vicepresidente vicario Luigi Cavanna, il vicepresidente vigevanese Roberto Bellazzi, i consiglieri Beniamino Anselmi, Vittorio Cavanna, Giovanni Rebecchi, Giorgio Reggiani.
Patrizia Soffientini
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