Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
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Venerdì 4 Gennaio 2013 - Libertà

«Piacenza nel Mondo costruisce un ponte con i nostri immigrati».
Filo rosso con le nostre comunità all'estero

L'incontro con il presidente Trespidi e il vescovo

(fl) "Piacenza nel mondo", affermata e riconosciuta associazione che aggrega tutte le comunità piacentine ed emiliane che operano all'estero e, soprattutto, in Gran Bretagna, Francia e negli Stati Uniti, si occupa - in basea quanto prevede il proprio statuto - di molti settori della vita di comunità.
Nata nel 1998, l'associazione può dunque già vantare tre lustri di vita ed è affiliata alla Filef (Federazione italiana dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie). Si dedica alla formazione e allo sviluppo di iniziative culturali e sociali, concerti, mostre storiche e fotografiche, presentazioni di opere letterarie nelle località estere dove risiedono cittadini provenienti dalla provincia di Piacenza, mentre, nel contesto provinciale e regionale, organizza incontri dedicati a questioni che riguardano vari aspetti del tema dell'emigrazione.
Ed è stato proprio in vista dell'importante traguardo del quindicesimo anniversario della propria fondazione, e anche nella minaccia della cancellazione della Provincia di Piacenza, che nel corso dell'anno che si è da poco concluso i dirigenti e fondatori hanno avuto due importanti incontri: uno con il presidente della Provincia Massimo Trespidi e l'altro con il capo della diocesi di Piacenza-Bobbio, il vescovo monsignor Gianni Ambrosio.
Il primo incontro si è svolto nel palazzo di via Garibaldi dove il presidente Trespidi, nel consegnare una targa di benemerenza al presidente Sandro Molinari, accompagnato nell'occasione da Giovanna Amorini, ha espresso «forte gratitudine nei confronti di "Piacenza nel Mondo" per tutto quello che ha fatto a continuerà a fare nel futuro sotto il profilo dell'orgoglio storico della memoria piacentina».
L'incontro con monsignor Ambrosio è invece avvenuto nella sede della associazione (in via Croce, 2) ed è stato di estremo conforto «per la rievocazione della figura di monsignor Giovanni Battista Scalabrini, grande patrono di tutti coloro che hanno lasciato la propria terra verso un nuovo Paese».

f. l.

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