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Martedì 8 Gennaio 2013 - Libertà

Tra camerini e palco le ansie dell'artista

Stasera e domani ritorna la prosa al Municipale con Branciaroli protagonista di "Servo di scena" di Harwood

di BETTY PARABOSCHI
«The show must go on, ossia lo spettacolo deve andare avanti. E non importa se il grande capocomico osannato dal pubblico e dalla critica viene colto da un malore alla vigilia di una recita: il teatro non accetta compromessi né sostituzioni. Lo dimostra chiaramente Servo di scena, produzione del Ctb Teatro Stabile di Brescia e del Teatro De Gli Incamminati diretta da Franco Branciaroli che approda stasera e domani al Teatro Municipale alle 21: lo spettacolo, tratto dal testo di Ronald Harwood (nella traduzione di Masolino D'Amico), rientra nell'ambito della stagione di Prosa Tre per Te organizzata da Teatro Gioco Vita con la Fondazione Teatri sotto la direzione artistica di Diego Maj, e affronta in modo ironico le rocambolesche vicende di una precaria compagnia di provincia, che si dipanano tra camerini e palcoscenico quale sublime metafora della vita del teatro di ogni tempo. Sotto l'egida di Branciaroli, che torna a calcare il palcoscenico cittadino nella doppia veste del capocomico "Sir Roland" e di deus ex machina della pièce e che incontrerà i piacentini domani alle 17.30 al Teatro dei Filodrammatici nell'ambito della rassegna Ditelo all'attore curata dal critico Enrico Marcotti, ci saranno Tommaso Cardarelli, Lisa Galantini, Melania Giglio, Daniele Griggio, Giorgio Lanza e Valentina Violo: il loro Servo di scena sarà un omaggio all'Inghilterra e a Shakespeare che diventa non solo poeta di un intero popolo ma addirittura vero e riconosciuto profeta in patria. Ecco allora prendere corpo un inno al teatro e alla sua gente, alla sua capacità di resistere in tempi difficili, alla sua insostituibilità e gratuità esemplificata proprio dal servo di scena interpretato da Cardarelli.
Ambientato nella Londra degli anni Quaranta devastata dai bombardamenti nazisti c'è il racconto di una di queste compagnie eroiche e spericolate e del suo vecchio capocomico, un non meglio identificato "Sir Ronald", attore shakespeariano un tempo osannato dalle folle e dalla critica: colpito da malore proprio alla vigilia della "prima" del Re Lear, Sir Ronald sembra sul punto di dare forfait. Ma Norman, il suo fedele servo di scena, da perfetto inglese non concepisce che non si possa andare in scena: gli spettatori hanno pagato il biglietto e hanno perciò diritto allo spettacolo. Dopo numerosi esilaranti contrattempi, il grande istrione si sente di nuovo male e, al termine dello spettacolo, mentre gli altri attori se ne vanno a casa, solo il buon Norman lo assiste: Sir Roland, sentendo di essere in punto di morte, gli consegna una specie di testamento spirituale in cui ringrazia tutti i membri della sua compagnia, lodandoli uno per uno tranne proprio il suo servo di scena.

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