Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Venerdì 11 Gennaio 2013 - Libertà

«Io, Negri, divento la Graziosa per ricordare il grande Faber»

Stasera al "Mandela" lo spettacolo della piacentina Fosca Lavezzi

piacenza - Questa sera alle 21,30 alla Camera del Lavoro al Salone Mandela in via XXIV Maggio, prenderà il via, ricordando Faber, la IX edizione di Musica al Lavoro rassegna di musiche e parole promossa dall'Arci e dalla Cgil Piacenza.
Il grande Fabrizio De Andrè, scomparso l'11 gennaio di 14 anni fa, verrà riproposto e ricordato nell'ambito di un suggestivo spettacolo di musica e parole, Ci vediamo in Via del Campo, di Fosca Lavezzi, con Sabina Negri, Simone Spreafico (chitarra e voce) e Luca Garlaschelli (contrabbasso, tromba e voce). Sabina Negri è autrice ed interprete teatrale, giornalista televisiva a Video News e a Canale 5. Simone Spreafico, chitarrista, autore e compositore, è fondatore della folkband Mercanti di Liquore, gruppo tra i più apprezzati interpreti dell'opera del cantautore genovese. Luca Garlaschelli, piacentino, contrabbassista, ha collaborato con i più importanti jazzisti italiani. E' stato per diversi anni nella compagnia di Moni Ovadia.
Anche sulla scia del grande lavoro svolto attorno all'opera di Fabrizio De André da parte dei Mercanti di Liquore, trio che ha acquistato importanza e spessore nel panorama della canzone d'autore italiana, è stato realizzato da parte di Fosca Lavezzi, Ci vediamo in Via del Campo; Fosca, che tra l'altro è piacentina di Ferriere dove ha ricoperto il ruolo di segretario comunale della borgata della Valnure, ha curato la regia e i testi, Simone Spreafico ha inventato ritmo e armonie con la chitarra acustica e il basso e con una formula semplice ma efficace, saranno eseguiti i brani più famosi e più popolari di Faber, il tutto sarà tenuto insieme dal filo narrativo riassunto nei monologhi di Sabina Negri che accompagneranno ogni canzone: «Io sarò la Graziosa - dice Sabina - e avrò un ruolo legato alla drammaturgia dello spettacolo. Una storia in cui parole e canzoni si fanno storia; infatti Giulia, la Graziosa, vive le contraddizioni del suo mestiere e del suo personaggio ed è grazie a lei se i brani di questo grande artista assumono, attraverso il parlato, un aspetto diverso e la narrazione acquista un ruolo determinante». Prosegue Sabina Negri: «Ci siamo trovati subito, sia con Simone che con Luca, abbiamo fatto squadra insieme a Fosca, attorno a questo progetto e credo che lo spettacolo abbia una sua logica, una struttura, una dignità intrinseca. Ci vediamo in via del Campo ricalca in parte lo schema del Teatro-canzone e nonostante sia al numero "zero", ha una propria identità e faremo il possibile perché possa volare e possa diventare un tour. Spreafico e Garlaschelli sono musicisti affermati e dotati di ottima professionalità, dunque, ci sono le possibilità per fare bene».
Sabina Negri, che ultimamente è stata impegnata in vari spettacoli e performaces teatrali (tra le ultime in ordine di tempo, quella dedicata a Gianni Brera insieme a Bebo Storti), ha padronanza della scena, ha mestiere ed è un'attrice navigata e preparata. E' reduce da un riconoscimento da parte del Centro nazionale drammaturgia italiana contemporanea di Roma. Tornando a De André è esplicita: «Ero molto amica di Fernanda Pivano, un'intellettuale profonda e attenta che ha studiato e ha dato una lettura filologica alle canzoni di Fabrizio, forse più di ogni altro si è impegnata a scoprirne gli aspetti reconditi - commenta - conosco Cristiano, il figlio, e Dori Ghezzi, e oltre a loro i principali esponenti della Fondazione De André. Fabrizio ci ha regalato coi suoi motivi un'ansia di capire, di guardarci dentro più unica che rara. Ha saputo raccontare storie e mettere in rima parole meravigliose. Non l'ho mai considerato un poeta, ho sempre ritenuto fosse un grande cantautore, perché la canzone presenta dei codici interpretativi diversi dalla poesia. Faber è stato un grandissimo, un artista immenso. Mi piace definirlo così, perché ogni motivo di Fabrizio era ed è uno spunto per riflettere».
De André ha insegnato l'amore per i diversi, gli umili, gli emarginati, i poveri, ma anche l'amore per la libertà e per la non violenza. «E lo spettacolo di stasera - conclude Sabina - ci auguriamo sappia miscelare e trasmettere emozioni, almeno una parte di quelle che era in grado di passare Faber al suo pubblico».

Mauro Molinaroli

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio