Domenica 13 Gennaio 2013 - Libertà
Fondo anticrisi, primo passo
Al tavolo dei capigruppo le problematiche occupazionali. Allarme sociale Venerdì incontro in Provincia con realtà economiche e istituzionali
Promessa fatta e mantenuta. La commissione provinciale Bilancio a fine anno si era espressa all'unanimità sulla proposta della minoranza di fare uno sforzo eccezionale per cercare di creare un fondo straordinario da destinare alle iniziative di sostegno alle famiglie e alle imprese che vivono situazioni di particolare crisi. Se la Provincia fosse rimasta in vita e non fosse stata accorpata ad alcuna altra realtà, avevano promesso i consiglieri, il nuovo anno si sarebbe aperto con un impegno congiunto interistituzionale. E così sarà.
Venerdì, alle 18, la Provincia aprirà le sue porte a una riunione dei capigruppo per discutere le problematiche occupazionali del territorio. L'elenco delle persone e delle istituzioni che hanno ricevuto questa comunicazione è lungo: i protagonisti del confronto sono il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, i consiglieri Filippo Bertolini, Thomas Pagani Lambri e Luigi Francesconi per la maggioranza, Marco Bergonzi, Luigi Gazzola, Gianluigi Boiardi e Giampaolo Speroni per la minoranza. Inoltre i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Lanna, Marina Molinari e Massimiliano Borotti. Infine le rappresentanze delle associazioni di categoria del territorio: cooperative, artigiani e industriali. Tutti schierati per cercare di capire se questo fondo straordinario, alla fine, si potrà realmente concretizzare. Ai lavori parteciperanno anche Giacomo Marazzi della Fondazione di Piacenza e Vigevano e Massimo Magnaschi della Curia Vescovile.
Stando ai primi dati e alle prime proiezioni economiche sul 2013, nessuno crede ad una ripresa vicina. La luce, in fondo al tunnel, ancora non si vede. Le categorie sindacali confermano che a Piacenza, ormai, non si può nemmeno più parlare di un settore edile, dopo il crollo del colosso Rdb, che, da mesi, tenta un lento recupero. Anche il commercio, che fino ad oggi aveva in qualche modo cercato di resistere, comincia ad abbassare numerose saracinesche. Confindustria e Artigiani, confermano che i primi sei mesi di quest'anno saranno durissimi, mentre alcuni dei principali marchi del territorio hanno fatto le valigie e delocalizzato gli stabilimenti altrove. Forse, qualche segnale si potrebbe avere da fine di settembre. Duemila imprese hanno chiuso nel 2012, un disastro che non si vedeva da circa cinquant'anni. L'utilizzo della cassa integrazione, a livello regionale, ha raggiunto alla fine del 2012 la quota di 92,5 milioni di ore, 13,3 milioni in più del 2011: Piacenza ha registrato in un anno quasi sei milioni di ore di cassa utilizzate con un aumento di 150mila ore rispetto all'anno precedente.
La Provincia, con l'incontro convocato dall'assessore provinciale Andrea Paparo e dal presidente del consiglio Roberto Pasquali, tenta di aprire un paracadute e di mettere un cuscinetto a un'economia in caduta libera. Bilancio e patto di stabilità permettendo.
Elisa Malacalza