Sabato 19 Gennaio 2013 - Libertą
Gramellini e l'amore che dą senso alla vita
"All'ombra del Duomo": in Fondazione Rocchi, Landi e Dallavalle sull'ultimo libro
piacenza - All'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nell'ambito del ciclo All'ombra del Duomo promosso dal servizio diocesano Punto Incontro, si č parlato la volta scorsa del romanzo di esordio di Massimo Gramellini, L'ultima riga delle favole, uscito nel 2010 per Longanesi, poi ripubblicato da Tea. La formula sperimentata da tempo dagli organizzatori č quella di portare all'attenzione un tema attraverso le sollecitazioni derivate dalle pagine di un libro, il quale viene presentato da altri lettori per favorire il successivo dibattito con la platea. Introducendo i lavori, Lucia Rocchi ha evidenziato come L'ultima riga delle favole ponga di fronte a questioni esistenziali forti, su cui si sono poi soffermate Maria Luisa Landi, in un excursus sui contenuti del volume, e Silvia Dallavalle, che ha preso pił specificatamente in esame la fortuna critica del romanzo con il quale Gramellini, uno dei vicedirettori de La Stampa, ha debuttato nella narrativa. Sono quindi seguiti, sempre per i tipi Longanesi, Fai bei sogni (di cui Salani ha ora dato alle stampe un'edizione in audiolibro) e Cuori allo specchio.
L'ultima riga delle favole racconta la storia di un trentenne, Tomąs, in apparenza uguale a tanti suoi coetanei, non fosse per la rinuncia pił o meno consapevole a tutti i suoi sogni, in primis all'amore, per difendersi dal quale ha elaborato una strategia di fuga. La mette in atto anche quando conosce Arianna, colei che avrebbe ogni caratteristica dell'anima gemella ideale. Rabbioso e inconcludente, Tomąs sarebbe destinato a un'esistenza scialba, se non si affacciasse una possibilitą di salvezza in un luogo-non luogo, che ha le sembianze di uno strano stabilimento termale, dove si rifugiano persone stanche e ferite nell'animo, le quali non hanno perso completamente la voglia di cambiare. Per Tomąs sarą necessario vincere le sue pił intime resistenze, ma a poco a poco riuscirą a sconfiggere la paura, ritrovando l'autenticitą nel suo rapporto con sé e con gli altri. Gramellini dissemina significativamente espliciti riferimenti a fiabe quali Biancaneve, La bella addormentata nel bosco, La bella e la bestia, ma anche al cammino di formazione intrapreso da Pinocchio per trasformarsi da burattino in bambino. «Con il bello stile che gli č congeniale, Gramellini offre una descrizione impietosa del protagonista, in una storia dove l'amore assume il ruolo di effettivo co-protagonista della vicenda» ha rilevato Landi, sottolineando inoltre «il contenuto ricco e profondo del romanzo, attraverso il quale l'autore trasmette una varietą di messaggi», tra cui «l'amore come perimetro dentro il quale la vita acquista senso» e «la conquista della serenitą e della gioia per chi sceglie di affrontare la fatica di vivere».
Anna Anselmi