Mercoledì 5 Maggio 2004 - Libertà
Con la coreana Sook Lee dolci armonie alla Tampa
Applausi per il soprano e per Casati
Un recital da sentire e da vedere. Il bravo soprano coreano Hyun Sook Lee, per gli amici "Giulia", allieva di Francesca Garbi al Conservatorio Nicolini (ma già laureatasi a Seul e vincitrice del premio Poggi 2003), ha offerto, presso la sede della Tampa Lirica, un concerto lirico variegato, che ha spaziato da Vivaldi al Lied, dalla musica contemporanea a quella coreana. Le esibizioni sono state anche accompagnate da cambi d'abito e di acconciatura, che hanno reso particolarmente "spettacolare" e piacevole l'esibizione. La cantante ha aperto il concerto in abito rosa tenue con Intorno all'idol mio, pezzo di Cesti, uno degli esponenti della Camerata Fiorentina (all'origine del Melodramma), eseguito con bravura dal soprano, intensa anche nei passi in pianissimo. Perfetta la compenetrazione con il panismo di Corrado Casati, sensibile esecutore, capace di accompagnare ogni più lieve sfumatura interpretativa della cantante rendendolo ancor più credibile. Dopo il Sogno di Tosti, in cui la coreana ha mostrato una buona pronuncia italiana, cosa rara a volte anche in cantanti madrelingua, è stata la volta di Vivaldi con Sposa son disprezzata, in cui il soprano ha dato buona prova nelle difficili note tenute, rese espressive da variazioni di volume e vibrato calcolati con gusto. Luogo di sublime incontro fra musica e parola, dove l'una potenzia i "significata" dell'altra, i lieder di Schubert e Strauss sono stati eseguiti con emozione partecipata rivelando anche le doti di "potenza" vocale del giovane soprano. Cambio d'abito, cambio d'atmosfere. Ecco Sook Lee uscire con abito tradizionale coreano, bianco e porpora con caratteristiche decorazioni orientali, suscitando le ovazioni dei numerosi connazionali presenti. Nuova Arirang, il titolo della canzone coreana proposta, con le riconoscibili armonie di Levante. Un principesco abito nero ha invece accompagnato le esecuzioni dei brani conclusivi di Dvorak, l'Aria della Luna di Rusalka (storia di Ondina, trasformata in fuoco fatuo per amore), Cilea, Poveri fiori (da Adriana Lecouvreur, il momento cruciale in cui la protagonista annusando i fiori aspira la morte), di particolare pathos, e il Verdi di Pace, pace, mio Dio (dalla Forza del destino), con acuti ben sicuri. Bis di chiusura, l'Ave Maria dall'Otello e di nuovo una canzone coreana. La serata è stata propoasta in collaborazione con Fondazione di Piacenza e Vigevano e Provincia.
Giorgia Gazzola