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Lunedì 26 Novembre 2012 - Libertà

Quel racconto accattivante della città antica

Massimo Solari ha presentato in Fondazione il suo libro "Augusta Placentia"

piacenza - «Ciò che non ci deriva dalla romanità è l'elettronica, il volo e l'università. Solo queste tre cose». Lo ha detto chiaramente Massimo Solari, scrittore piacentino con alle spalle diversi volumi di storia e non solo e autore di un'ultima fatica letteraria intitolata Augusta Placentia. 700 anni di storia piacentina da Annibale alla caduta dell'Impero (Lir Editore): l'altro pomeriggio il volume è stato presentato all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano dai giornalisti Giorgio Lambri, capocronista di Libertà, e Ippolito Negri che, insieme all'autore, hanno offerto al pubblico una full immersion nelle trame storiche della piacentinità e un confronto con un nuovo approccio alla storia.
«Oggi, a 2.230 anni dalla fondazione della nostra città, di questi fatti si torna a parlare e ci sono vari modi per raccontare la storia» ha spiegato Negri, «c'è innanzitutto da fare una distinzione fra un approccio cattedratico e uno che non lo è, ma che comunque riesce a essere esaustivo e a trasformare la storia in un vero e proprio racconto avvincente. È questa la strada che Massimo Solari ha percorso con un libro che si legge con lievità e che riesce a divulgare la storia, rendendola accessibile a tutti».
A dirsi concorde è stato anche Lambri: «La prima volta che ho incontrato Massimo Solari è stata nella "stanza" comune di Facebook» ha spiegato, «lui mi ha chiesto di leggere questo libro: io inizialmente ho pensato si trattasse di una sorta di "bigino" della storia piacentina. In realtà pagina dopo pagina ho scoperto l'accurato lavoro di sintesi che l'autore ha fatto, scegliendo pagine e accadimenti particolari del passato illustre della nostra città: il risultato è un modo nuovo di proporre la storia che risulta accattivante».
«Se devo essere sincero inizialmente ero convinto di riuscire a fare un'operazione editoriale bella e con una fatica non eccessiva» ha confessato l'autore, «ma in realtà ben presto mi sono ritrovato immerso in un mare di notizie: sono partito da un semplice interrogativo relativo a come fossero arrivati qui i romani e da lì la narrazione è proseguita».
Tanti sono gli avvenimenti che Solari ha preso in esame nella sua pubblicazione: si va dalla fondazione della colonia all'arrivo di Annibale, agli eventi relativi a Cesare e ai Pisoni fino alla vicenda di Sant'Antonino e del suo martirio, senza ovviamente dimenticare la via Aemilia, il succedersi di quattro imperatori e infine la caduta dell'impero.
Eppure, come si legge nella prefazione, Solari non è uno storico, ma «uno che cerca di farsi capire senza annoiare, che cerca l'aneddoto interessante, il fatto strano tra le pieghe della Storia, che segnala l'analogia con i fatti di oggi e che cerca anche di dare informazioni il più possibile esatte. Il tono è quello del compagno di banco che commenta la lezione con riferimenti attuali e buffi».

Betty Paraboschi

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