Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Mercoledì 14 Novembre 2012 - Libertà

Storie dal quartiere Ciano Il paese nella città

Cineclub Cattivelli Il documentario realizzato dal regista Davide Calda sarà presentato in anteprima il 5 dicembre nell'Auditorium della Fondazione

di LUCIO BERTI
Dalle finestre del "Ciano" si sentono voci provenienti da televisioni e radio straniere e italiane che si mescolano in un unico linguaggio tra i palazzi del quartiere. Inizia così il nuovo documentario del Cineclub Cattivelli, dal titolo "Il Paese nella città, storie dal quartiere Ciano, Piacenza" realizzato dal regista piacentino Davide Calda e girato interamente all'interno del popolare quartiere di via Cantarana.
La storia del Costanzo Ciano inizia alla fine degli anni 30, quando la crescita demografica della città causa una sensibile necessità di nuovi alloggi. Così, l'Istituto delle case popolari diede il via ad una serie di interventi di edilizia popolare finalizzati a riqualificare le zone più povere della città. Tra i tanti quartieri sorti tra il 1935 e il 1939 nacque, nella zona di via Cantarana, il quartiere "Costanzo Ciano" formato da 16 grandi palazzi con oltre 200 alloggi, con la caratteristica (rimasta fino ad oggi) di essere "contenuto" in un muro di cinta alto due metri lungo tutto il suo perimetro (una sorta di quartiere-fortino chiuso verso l'esterno)
Da allora il "Ciano" ha avuto nei piacentini una "fama" controversa, quella di essere stato per anni un quartiere "poco raccomandabile", e quella di essere da sempre uno degli ultimi "baluardi" della Piacenza più "popolaresca" ed autentica.
Quello che è certo è che nel corso degli anni, il Ciano ha visto al suo interno un viavai di persone di provenienza sociale e culturale ed etnica molto diverse tra loro che, nonostante qualche piccolo attrito, non ha mai intaccato lo spirito solidale dei suoi abitanti: da dormitorio delle famiglie di operai piacentini (erano gli anni del dopoguerra e la miseria andava di pari passo con la solidarietà tra vicini; si narra che in quel periodo quando qualcuno moriva nel Ciano, i vicini si passavano di porta in porta una vecchia scatola da scarpe nella quale si raccoglievano i soldi per pagargli il funerale) a quartiere di immigrazione dei lavoratori meridionali nel periodo del boom economico degli anni 60, fino agli anni 70-80, dove le lotte politiche e il flagello della droga arrivarono anche tra le sue strade. Per giungere ai giorni nostri, con gli immigrati extracomunitari che da qualche anno hanno cominciato a popolare il quartiere.
«Il progetto del documentario - ci spiega Davide Calda - è nato grazie a Simona Fornari, attrice della Società Filodrammatica Piacentina, che mi ha raccontato di una iniziativa all'interno del Ciano, alla quale lei aveva già partecipato negli anni scorsi, chiamata "La Festa dei Vicini". Si tratta di una giornata di aggregazione sociale che coinvolge ogni anno tutti gli abitanti; ognuno dà il suo contributo per organizzare il rinfresco nel giardino e l'animazione. Ovviamente la festa è dedicata soprattutto ai bambini del quartiere, ma è una giornata che consente anche agli adulti del quartiere di socializzare tra loro, al di la della diversa provenienza geografica e culturale».
«Quando sono entrato per la prima volta nel Ciano, per girare le scene della festa - continua Calda - due cose mi hanno colpito: la prima è stata l'impressione di trovarsi in una sorta di piccolo "paese" collocato in mezzo alla città, un mondo a sé stante, con ritmi e piccole regole tutte sue; la seconda, parlando con gli abitanti, è stato il loro forte senso di appartenenza a questo quartiere. Chi nasce e abita qui, anche se col tempo se ne va via, rimane per tutti "uno del Ciano" e quando torna, è come tornare in una "grande famiglia".
Così, con Silvano Tinelli - conosciuto ed apprezzato videomaker del Cineclub Cattivelli, che mi ha affiancato in questo lavoro - ho deciso che valeva la pena approfondire la storia del Ciano, utilizzando proprio le testimonianze dei suoi abitanti. In fondo questo è un quartiere che è sempre stato uno dei più conosciuti e "popolari" di Piacenza».
Il lavoro che ne è scaturito è una raccolta di testimonianze e di storie di vita personali ma tutte legate al Ciano, storie che partono dagli anni 50 e arrivano fino ai giorno nostri: dall'anziano - che passa le giornate a chiacchierare seduto nel giardino ricordando il "vecchio quartiere" e aggiustando di tutto - ai più giovani, che sono nati e cresciuti in una ambiente ormai multietnico. E anche a chi non abita più qui, ma conserva ricordi divertenti e piacevoli e si sente ancora parte del Ciano.
Poi ci sono quelli che sono arrivati da altri Paesi, che hanno storie più o meno difficili alle spalle, e che stanno entrando pian piano nella vita del quartiere: una galleria di volti e di voci che a volte si intrecciano e a volte viaggiano parallele, ma tutte con un comune denominatore: vivere nel Ciano, oggi come cinquant'anni fa, significa far parte di una comunità.
«Nella realizzazione del documentario - conclude Davide Calda - preziosi sono stati i contributi fotografici di Claudio Rancati, bravissimo nel fissare emozionanti immagini in bianco e nero utilizzate nella narrazione filmica; e prezioso è stato anche l'aiuto di Elvira Mingrone, residente da anni nel Ciano, che si è occupata di fornirci assistenza organizzativa durante le riprese e che ha contattato gli abitanti del quartiere aiutandoli talvolta a vincere la timidezza nei confronti delle telecamere».

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio