Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Martedì 20 Novembre 2012 - Libertà

Storia buffa di una strana eredità

La rassegna in vernacolo dedicata a Mosconi ha proposto la commedia "I schers a dla fortoìna". Calorosi applausi alla Filodrammatica Carella al President

piacenza - Al terzo appuntamento della rassegna dialettale, organizzata dalla Famiglia Piasinteina, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, al Teatro President, dedicata quest'anno a Maurizio Mosconi, fondatore e attore protagonista della Compagnia "Du Mascar", Delio Marenghi con i suoi attori ha fatto tombola, con un bel pieno di spettatori. La Compagnia Carella conta tanti sostenitori e anni di attività, fondata da Sandro Sartori e ospitata, in occasione dei vari debutti al Teatro Excelsior ora President. Delio Marenghi porta avanti l'attività della Compagnia, capocomico indiscusso. Per l'occasione, ha adattato i tre atti di Athos Setti, in piacentino, e li ha messi in scena, calcando il pedale sul farsesco, rivisitando i luoghi comuni per far ridere, strafalcioni compresi. I schers a dla fortòina ricalca, nel suo piccolo, la situazione di un modesto Faust di provincia (Delio Marenghi) che in sogno ha in dono, dall'amico defunto (Angelo Gorrini in veste di fantasma), quattro sicuri numeri da giocare al lotto. Come sempre la fortuna proposta ha un prezzo, la data certa della morte del beneficiario. Il desiderio di vivere in ricchezza, per chi deve fare i conti per arrivare alla fine del mese, spinge la tanghera di moglie, detta "Isola Serafini" (una grintosa Annamaria Pavesi) e i figli (Alessandra Zermani e Vittorio Gatti), dopo le prime esitazioni, a sostenere la decisione del padre di giocare il tutto per tutto, la fortuna pronta, la morte del beneficiario Alfredo a venire, e poi, chissà. Tra un sogno e l'altro, il capofamiglia, mentre i suoi vivono nell'agiatezza con cameriere e cameriera a disposizione (Gianluca Ghizzoni e Annamaria Meles), mantiene le vecchie abitudini di schiettezza, d'autenticità d'uomo del popolo e cerca di guadagnare merito, in attesa del giudizio finale in cielo, facendo del bene, aiutando bisognosi. La moglie, all'opposto, esibisce modi da ricca arrivata all'ultimo (giusto per far ridere). Ad arricchire il contorno concorrono la vicina di casa Carolina (Luisa Pierucci) con la figlia Rosetta (Maura Galilei / Tiziana Marzaroli) promessa al figlio del padrone di casa, un improbabile fidanzato americano di Gina (Ettore Celli), l'amico Poldo (Pierluigi Camozzi), messaggero della fortuna. Mentre la moglie ostenta quello che non è, rendendosi ridicola, il povero marito conta i giorni, sempre più depresso, rinnega l'antica amicizia, sperando d'ingannare il destino che l'aspetta; ma i patti sono patti e chiari e vanno rispettati e la data fatale è lì. S'arriva così all'ultimo, si contano addirittura i minuti, la moglie già in lutto stretto, la vicina di casa ubriaca e non si capisce più se il termine dato è superato o ancora bisogna aspettare. Arriva, provvidenziale, il medico (Umberto Arruffati) a scandire la soluzione liberatoria. Risate a applausi confermano le aspettative del pubblico disponibile a sostegno degli attori. Prossimo appuntamento con la Compagnia Lugagnanese, in Al sosia, sabato 8 dicembre.

Gian Carlo Andreoli

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio