Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
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Venerdì 9 Novembre 2012 - Libertà

Sì a un presidente espressione del Volontariato

dalla prima pagina

Vede le categorie più fragili, anziani, disabili, minori, esposte all'impossibilità di garantire loro i servizi di prima necessità (accesso all'assistenza agevolata, posti convenzionasti in casa protetta, revoca degli assegni di cura, mancanza di posti in asili nido, ecc.), non può non constatare e sottoscrivere che la mission prioritaria della Fondazione, in questa fase negativa di congiuntura economica, sia improntata ad affrontare le emergenze sociali del Piacentino e del Vigevanese, senza naturalmente abbandonare gli altri settori di intervento, cultura in primis.
Le risorse pubbliche, soggette a continui tagli statali, non saranno più in grado di garantire nei prossimi anni molti servizi sociali oggi erogati, così come le spese per gli investimenti per realizzare e/o mettere a norma le strutture a servizio delle utenze fragili (case di riposo, centri per anziani e disabili ecc.).
Per questa ragione è necessario un patto locale forte che veda tutti gli attori protagonisti delle politiche locali e i portatori delle istanze territoriali (Enti Locali, Sistema delle imprese, Volontariato, Curia, Università ecc.) uniti nell'affrontare la crisi con un unico disegno ed un'unica strategia mirata ad aiutare chi è più in difficoltà.
Quale luogo ideale per cementare questo patto se non in Fondazione, dove per statuto nel Consiglio Generale sono tutti rappresentati?
Noi ci sentiamo pronti a sostenere questo disegno e riteniamo che la scelta della futura governance della Fondazione, sia un'espressione di questa nuova volontà di cooperazione e trovi nella trasparenza e nel coinvolgimento dell'opinione pubblica, il momento più elevato e qualificante di questo nuovo patto locale per la tenuta sociale del nostro territorio.
Mai come ora, la politica e gli Enti locali devono essere permeabili alle indicazioni della società civile, dare l'esempio di trasparenza nei metodi e nelle indicazioni dei propri rappresentanti e rifuggire da ogni tentazione di operare scelte per convenienza, anteponendo l'interesse di parte (destra, sinistra, centro, ecc.,) all'interesse della collettività Piacentina e Vigevanese.
Il richiamo del volontariato ad avere un Presidente della Fondazione libero da qualsiasi conflitto di interesse, libero da impegni imprenditoriali, libero da condizionamenti politici ecc. va accolto e sostenuto.
Il futuro presidente della Fondazione deve saper rappresentare al meglio la nuova mission sociale di questo Ente, deve conoscere "dal basso" dove si insinua la povertà e l'esclusione sociale, dove si riscontra la carenza di servizi sociali, culturali, ecc. In poche parole deve essere un testimone oculare delle difficoltà che i più deboli affrontano ogni giorno.
Per questo salutiamo con favore una presidenza che sia espressione del volontariato, accompagnata nella gestione da persone capaci, che sappiano con oculatezza e professionalità indirizzare gli investimenti a favore dei bisogni dei territori, mantenendo inalterato il patrimonio. In fine ci auguriamo che i Comuni e la Provincia di Piacenza non restino sordi a questo appello e si facciano garanti e convinti sostenitori di una presidenza che nasce dal basso e vuole costruire un nuovo corso di rapporti e contenuti a servizio degli ultimi.
Massimo Castelli
Sindaco di Cerignale e Presidente
Comunità Montana
dell'Appennino Piacentino

Carlo Capelli
Sindaco di Castel San Giovanni
Comune capo Distretto
socio sanitario di Ponente

Antonio Mazzocchi
Sindaco di Farini e Presidente Comunità Montana Valli del Nure e dell'Arda

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