Lunedì 5 Novembre 2012 - Libertà
Se un uomo è in fuga dalla società
Prosa: stasera e domani al Municipale di scena Mauri e Sturno. Dello spettacolo "Quello che prende gli schiaffi" di Andreev si parlerà anche a "Ditelo all'attore"
PIACENZA - Nel trentennale della loro Compagnia, stasera e domani alle 21 ritornano al Teatro Municipale Glauco Mauri e Roberto Sturno: il grande attore, tra i preferiti dal pubblico piacentino, e il suo fedele sodale inaugurano la nuova Stagione di Prosa Tre per te organizzata da Teatro Gioco Vita, diretta da Diego Maj e sostenuta da Fondazione Teatri, Comune di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma e Iren Emilia. In scena, Quello che prende gli schiaffi, dal testo dell'autore russo di primo Novecento Leonid Nikolaevic Andreev. L'occasione gisuta per approfondire la visione dello spettacolo sarà poi domani alle 17.30 al Teatro Filodrammatici, insieme alla compagnia, in occasione del primo appuntamento con il sempre apprezzatissimo ciclo di incontri Ditelo all'attore, curato dal giornalista e critico teatrale Enrico Marcotti.
Nello spettacolo, Mauri (nei panni del direttore di una compagnia circense) e Sturno (che darà voce al protagonista Quello) saranno coadiuvati da una numerosa e capace compagine di attori per raccontare la storia di un uomo che fugge dalla società in cui vive, dominata dall'indifferenza e dal denaro, per rifugiarsi tra i clown, i saltimbanchi e i musicisti di un circo. Una delle opere più famose di Andreev, originariamente scritta e portata in scena nella Russia all'alba del bolscevismo: un testo raro e prezioso, capace di parlare ancora con forza all'uomo di oggi grazie anche alla lettura personale e attualizzante di Mauri, impegnato come sempre anche nella regia e nell'adattamento.
Sospesa tra comico e tragico, la pièce racconta la storia di uno scienziato a cui vengono rubati l'amore e un'importante scoperta da parte del barone che ne aveva finanziato gli studi. Il destino lo vede diventare la principale attrazione di un piccolo circo di periferia, dove diviene il clown più apprezzato dalla gente: Quello che prende gli schiaffi. Alla positiva umanità del circo si contrappone però un mondo di miserabili, a cui Quello finirà per soccombere. Un apologo, tenero e amaro, sulla lotta contro l'ingiustizia dei potenti e dei mediocri.
«Mettiamo in scena - ci ha detto Mauri durante l'intervista dell'altro giorno - un testo che parla di due cose che ci stanno molto a cuore: i problemi di oggi, di questa società avara di comprensione e sempre più arida nei rapporti umani, e del fascino e della poesia del teatro». Uno spettacolo, da poco premiato con La maschera di Grock, intriso di favola, di poesia e di molti colori: «Quelli della vita - osservava Mauri - ben presenti nelle parole dell'autore: dalla carezza al graffio, dalla luce alle tenebra, dalla tenerezza alla cattiveria».
Scene di Mauro Carosi, costumi di Odette Nicoletti, musiche di Germano Mazzocchetti. In scena, nei vari ruoli della compagnia circense, anche: Barbara Begala Mara, Lucia Nicolini, Marco Manfredi, Stefano Sartore, Leonardo Aloi, Roberto Palermo, Marco Blanchi, Mauro Mandolini e Paolo Benvenuto Vezzoso. Biglietti disponibili in cassa al Teatro dalle ore 19.
Paolo Schiavi