Mercoledì 3 Ottobre 2012 - Libertà
"Cervelli comunicanti": il punto a Piacenza
Convegno medico in Fondazione, il "corpo calloso" interroga medici e studiosi
Agenesia del corpo calloso, questa sconosciuta: ma lo è davvero? Forse ora un po' meno grazie all'impegno di Assaci (Associazione Anomalie Corpo Calloso Italia) che proprio a Piacenza ha organizzato il primo convegno nazionale per discutere, non solo a livello medico ma anche in un'ottica più divulgativa, di questa malformazione che colpisce cinque bambini ogni mille nati.
Ma di cosa si tratta in particolare? A spiegarlo è la presidente di Assaci, Valentina Maino: «È una malformazione cerebrale congenita» ha chiarito, «chi ne soffre praticamente nasce senza il corpo calloso, cioè quella commisura che si trova fra l'emisfero destro e quello sinistro e che li separa mettendoli contemporaneamente in comunicazione». Sulla patologia e soprattutto sulle sue cause ben poco si sa: «Possono esserci delle cause genetiche, ma nella maggior parte dei casi non è ancora ben chiaro quale sia il motivo dell'insorgenza dell'agenesia» ha spiegato Maino, «il fatto è che la malattia c'è sempre stata, ma fino a tempi relativamente recenti gli studi al riguardo, soprattutto in Italia, erano scarsi, anche perché non sempre l'agenesia dà dei sintomi: dunque alcune persone potrebbero manifestarla ma non essersene mai resi conto». Solo da qualche anno infatti è stato fatto qualche passo avanti a livello diagnostico: sono recenti gli esempi di diagnosi a livello prenatale con esami svolti sulla madre durante la gravidanza. «Prima non lo si faceva e dunque può capitare che qualcuno soffra di questa anomalia ma non lo sappia» ha continuato la presidente di Assacci, «infatti anche quando manca la commisura fra i due emisferi, una modalità di comunicazione è comunque garantita: per questo motivo il range della malformazione è così ampio da prevedere sia una totale asintomaticità sia un grave ritardo psico-motorio e cognitivo».
Al proposito il ruolo da capofila spetta all'America dove il tema è stato affrontato e studiato con ricerche e analisi: in Italia invece gli studi si sono sempre concentrati più sulla sfera medica che su un obiettivo divulgativo, eccetto che nel convegno nazionale organizzato a Piacenza. «Alla presenza di una quarantina di famiglie con i figli che presentano questa anomalia, del sindaco Paolo Dosi e di un neuropsichiatra in rappresentanza dell'Ausl di Piacenza, questa patologia è stata analizzata sotto diversi punti di vista, dalla diagnosi prenatale alle ricerche sulla riabilitazione» ha spiegato Maino, «attraverso gli interventi dei dottori Patrizia Vergani, Renato Borgatti, Marie Laure Moutard, Simone Gana, Paola De Fabritiis, Rossella Bottone, Angela Limonciello e Raffaella Rosas si è potuto fare il punto della situazione sulle ricerche relative all'anomalia e parlarne in modo concreto non solo sotto il profilo medico».
Betty Paraboschi