Domenica 30 Settembre 2012 - Libertà
«Non sono l'Apocalisse 10mila tonnellate di rifiuti da Parma»
La presidente di Tecnoborgo: l'impianto andrebbe a pieno regime. L'incontro sulle città sostenibili. Bisotti: «Piacenza in prima fila»
Il 70% dell'energia viene consumata nelle città e l'Europa vuole ridurre questo consumo del 20% entro il 2020, sviluppando inoltre un'economia che abbandoni il carbone entro il 2050; per cogliere questi obiettivi si affida alle comunità "intelligenti", centri urbani che sappiano integrare le tecnologie pulite a un più razionale utilizzo delle risorse. Interlocutrici privilegiate per la realizzazione di questo importante target sono le "Città smart", circa 600 centri tra i centomila abitanti e il mezzo milione, almeno un'università e un bacino inferiore al milione e mezzo di persone, che ospitano il 40% di tutta la popolazione europea. L'Unione Europea prevede di creare entro il 2020 una rete di almeno 30 smart cities, un modello di efficienza energetica, sviluppo economico e urbano a basso impatto ambientale. Se n'è parlato ieri mattina al forum "Progettare oggi la città sostenibile e intelligente di domani" alla Sala dei Teatini nell'ambito di un incontro promosso da Tecnoborgo Spa che ha visto l'introduzione del regista Flavio Ambrosini e gli interventi di Andrea Barbabella, membro della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, l'assessore Silvio Bisotti, la presidente di Tecnoborgo Elisabetta Ferrari e Guido Martinotti, docente di Sociologia urbana all'Università Bicocca di Milano. All'ultimo momento il sindaco di Torino Piero Fassino ha dato un imprevedibile forfait perché bloccato da una manifestazione dei no Tav delegando l'assessore l'assessore ai Trasporti e alla Viabilità Claudio Lubatti. Al di là dei progetti e delle città intelligenti, c'è un dato che è bene segnalare da subito. Lo ha riferito Betty Ferrari: «Portare a Piacenza 10mila tonnellate di rifiuti di Parma non sarebbe l'Apocalisse, anzi, migliorerebbe la situazione perché l'impianto funzionerebbe a pieno regime. La quantità equivale allo scarto del materiale differenziato che non viene riportato a Piacenza, ma smaltito fuori Regione. Nel 2010 Tecnoborgo ha contribuito a risolvere il problema della discarica abusiva trovata accanto al Trebbia, e lo sversamento del Lambro di idrocarburi: abbiamo così aiutato la Protezione civile, con un impianto superiore alle esigenze quotidiane». Come dire, noi ci siamo perché funzionamo bene e siamo attivi. E ha aggiunto: «Oggi smaltiamo 120mila tonnellate all'anno di rifiuti producendo 15 megawatt di energia. Tecnoborgo è stata la prima joint venture pubblico-privato e quello di Piacenza è stato il primo termovalorizzatore a ottenere tutte le certificazioni ambientali di livello europeo. La società compie dieci anni e ha pensato di celebrare questo anniversario con un momento di condivisione per la città. La storia di Tecnoborgo è nata a Piacenza in un sistema integrato che funziona: il ciclo dei rifiuti qui funziona, dalla raccolta differenziata fino alla produzione di energia grazie ai rifiuti. E' un sistema che tiene pulita la città, ma contribuisce alla salute e alla legalità del territorio. Siamo arrivati alla quinta edizione del Festival del Diritto, un'idea molto "smart" - ha commentato Ferrari - e Tecnoborgo è orgogliosa di esserne parte». «Piacenza è in prima fila tra le città italiane impegnate nel progetto "Smart city" -, ha ribadito l'assessore all'Urbanistica, Silvio Bisotti, cui è stata assegnata dal sindaco Dosi una delega specifica in merito - e sta lavorando molto su questo settore. Dalle nuove aree verdi al wi-fi, dal teleriscaldamento all'estensione dei pannelli fotovoltaici sono in atto più azioni in parallelo per rinnovare la città». Andrea Barbabella, ha illustrato il corposo studio condotto dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile su Piacenza: «Nella politica europea una smart city sintetizza la bassa emissione di carbonio, il benessere economico e la qualità della vita. Dal 2000 la vostra città - ha detto - ha ridotto del 16% le emissioni di carbonio ma c'è qualche problema per la mobilità, con un calo dei passeggeri trasportati dai bus. Buono l'aspetto economico, nonostante l'incremento degli sfratti, mentre più statica la situazione per la qualità della vita. Complessivamente Piacenza si avvicina alla definizione di smart city: occorre ora fissare appuntamenti periodici di confronto e valutare correttamente gli indicatori fissati». «Torino ha avuto l'esigenza di mettersi in gioco, per affrontare lo storico passaggio conseguente al calo d'importanza del settore auto - ha affermato Lubatti - lavorando sulle politiche cittadine. La politica ha un ruolo chiave: un errore pensare che la società debba intervenire in prima battuta». Martinotti infine ha ribadito l'importanza della qualità della vita: «E' importante però valutare con occhio critico certi dati pubblicati dai giornali: bisogna analizzare con precisione le variabili, non affidandosi a sensazionalismi o a classifiche più utili a fare titoli che a descrivere la situazione reale».
Mauro Molinaroli