Lunedì 1 Ottobre 2012 - Libertà
«La difficoltà vera è fare gruppo»
Pic-nic in Libertà: Daniele Novara alla Ricci Oddi con "Le Ragazze"
di SUSANNA DANSI
«Per ottenere solidarietà non ci vogliono conflitti: contrapporre queste due parole è estremamente equivoco». Ha esordito così il suo intervento il pedagogista Daniele Novara che ieri mattina è intervenuto nel giardino della galleria "Ricci Oddi" sul tema L'informazione come veicolo di solidarietà e analisi dei conflitti svoltosi nell'ambito del Festival del diritto: l'iniziativa è stata nche l'appuntamento conclusivo della rassegna Pic-nic in Libertà al Museo organizzata dall'associazione Le Ragazze (composta dalla Fatina in Cucina Enrica Carini, Sara Marenghi, Cristina Spelta, Elena Castagnola, Elena Lavezzi e Valentina Magnaschi) in collaborazione con la galleria Ricci Oddi, il quotidiano Libertà e il sostegno di Comune, Provincia e Fondazione di Piacenza e Vigevano (oltre che di Delfanti Arredamenti, Amici dell'Arte, Illy che ha offerto il caffè servito insieme ai biscotti della Fatina in Cucina). «Bisogna evitare di far coincidere il conflitto con la guerra dato che esso è l'antidoto della violenza e della guerra: in realtà dobbiamo costruire un'altra cultura, una nuova alfabetizzazione» ha spiegato Novara che nel corso della mattinata ha dialogato con il direttore di Libertà Gaetano Rizzuto, «dobbiamo comprendere che è meglio saper affrontare la conflittualità: questa paura che il conflitto coincida con la guerra è qualcosa che ci rattrappisce e ci impedisce di tirar fuori i conflitti». A questo obiettivo punta l'attività del pedagogista: «Non a caso alle aziende si propone il "conflict time" ossia un momento in cui affrontare le difficoltà relazionali per fare gruppo» ha continuato Novara, «nel conflitto c'è infatti una densità emotiva molto pregnante e noi italiani siamo abituati da sempre a trasformare l'ambiente di lavoro in uno di tipo familiare dove si creano legami emotivi ma anche aspettative rispetto a un contesto che deve per forza essere una comunità». Dal lavoro alla scuola e alla tanto contestata ora di religione, il dibattito ha offerto la possibilità di toccare diversi temi e di delineare nel contempo la natura costitutiva del conflitto: «Esso si caratterizza con una logica di confusità e crea una sorta di alienazione percettiva che porta i diretti interessati a non riuscire effettivamente a parlarsi» ha spiegato il pedagogista, che ha anche avanzato una serie di proposte di conflitti su cui l'informazione dovrebbe focalizzarsi.
«I conflitti sono quelli relativi al settore educativo: basti pensare ai bambini che nella prima infanzia non riescono ad accedere ai servizi educativi» ha chiarito Novara, «altra discussione potrebbe riguardare le certificazioni di disabilità sono aumentate del 4 per cento all'anno nell'ultimo decennio: è un dato inquietante perché non capiamo che il vero successo scolastico sarebbe avere dei bambini che fanno scuola con gli altri e insegnanti che fanno équipe».
La mattina è continuata poi con la rassegna stampa curata dal direttore Rizzuto e da Betty Paraboschi: sotto i riflettori, come anche nei precedenti incontri, sono finiti la politica e l'ambiente, il web che isola e un nuovo modo più indipendente di concepire il viaggio e la vacanza, ma soprattutto il successo di una rassegna che si spera possa trovare una continuità.