Venerdì 5 Ottobre 2012 - Libertà
Immagini e colori di donne nel segno della religione
Oggi e domani la due giorni piacentina su ruolo e vocazione in chiave femminile a partire dall'antropologia cristiana
Nell'ambito del convegno "Nel grembo di tua madre" dei Giuristi Cattolici Piacentini, questa sera alle ore 21 in Fondazione intervengono Benito Perrone, avvocato in Milano, direttore della rivista "Justitia" e Monika Bulaj; fotoreporter, antropologa e scrittrice. Domani mattina all'Alberoni il convegno su "Vocazione e genio femminile nmegli ordinamenti moderni". Domani pomeriggio alle 16 alla Ricci Oddi, si inaugura la mostra "Donne", che resterà aperta, con accesso gratuito, fino al 4 novembre.
Stasera, coordinato dal direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto, si terrà un dibattito con Monica Bulaj che parlerà sul tema "Donne nelle religioni, nei popoli" e l'avvocato Benito Perrone, che affronterà il tema "Donna e famiglia: il contributo di Iustitia e dei Giuristi Cattolici".
Monika Bulaj, è coinvolta contemporaneamente in cinque mostre, a Palazzo Ducale a Venezia, a Cortona, a Trieste, più le collettive del National Geographic (se ne possono avere i riferimenti sul sito www. monikabulaj. com). La comunicazione con Monika procede a singulti, si interrompe, riprende, lei sempre disponibile, modesta, alla mano.
Fotoit, l'organo ufficiale della FIAF, la Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche, nel numero di settembre le dedica sei pagine.
E si capisce perché il Card. Ruini volle presentare a Roma la sua mostra "Aure", nell'ambito dell'evento del Progetto Culturale della CEI "Accadde a Dio in Palestina", del febbraio scorso.
L'avevo incontrata qualche mese fa a Como, nell'ambito della manifestazione "Le Primavere di Como", dove lei teneva una presentazione, non so come meglio definirla, del suo lavoro: nella penombra calda della Basilica romanica di San Fedele Monika proietta le immagini dei suoi reportage e le commenta, le racconta …
Questa donna, che ha attraversato l'Afghanistan da sola con tutti i mezzi immaginabili, che è penetrata nel profondo della vita di quel popolo, e degli altri di cui ci racconta il sacro, non ha pose, nessuna affettazione, come un animale mobile del deserto, a suo agio nei disagi dei paesi e dei paesaggi più aspri. Monika parla e si muove come un furetto, mobile come il muso di una marmotta fuori dalla tana, tra il fondo terso degli occhi azzurrissimi ed il tratto asciutto ed affilato dei lineamenti nordici.
Dalle grate liberty dei finestroni dell'immenso Salone degli Incanti della Pescheria Vecchia di Trieste, dove il 30 settembre si è conclusa, dopo il prolungamento di una settimana, la sua mostra "Nur - Luce", la luce plana come sulle ali di un immenso aquilone prima di adagiarsi al suolo in luminosi riquadri.
Dalle pareti, le immagini di un popolo, del suo credo, degli usi più crudi e crudeli, di donne, uomini e bambini, per lo più immagini di una povertà sconvolgente, sono di una intensità straordinaria, ognuna vale e racconta una intera storia, il bianco e nero ed il colore toccano il cuore, si imprimono nella mente, per non cancellarsi più.
L'intervento di Monika Bulaj di questa sera, alle ore 21, presso l'Auditorium Santa Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano, non è assolutamente da perdere, e così la mostra che sarà inaugurata domani alle 16 presso la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, dove rimarrà, con accesso gratuito, fino al 4 novembre.
La fotoreporter, antropologa, scrittrice racconta le sue donne, e con la vividezza del colore, che talora evoca la pittura classica di Caravaggio, Rembrandt, Vermeer, o nell'ineffabile bianco e nero, ne documenta il sacro, il dolore, la vita.
Un evento straordinario, che ci onora, una occasione imperdibile per la nostra Città, davvero da non mancare.
Li. Po.