Sabato 6 Ottobre 2012 - Libertà
«Cattolici: è il tempo del risveglio politico»
La sfida di Benito Perrone lanciata al terzo convegno dell'Ugci.
Ieri in Fondazione il via, oggi all'Alberoni seconda giornata
Come sottofondo, il canto femminile elevato in un monastero ortodosso di Novgorod, per partire quindi in un suggestivo viaggio per immagini diretto verso Oriente, nella zona di confine tra Tagikistan e Afghanistan, perché sono proprio i territori di frontiera, le periferie, i microcosmi a costituire il cuore della ricerca della fotografa e scrittrice Monika Bulaj, che oggi alle 16 alla Galleria d'arte moderna Ricci Oddi inaugurerà la sua mostra dedicata all'universo femminile e che ieri sera all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano ha accompagnato il pubblico in quel progetto sui monoteismi - intitolato Aure, in omaggio a Elémire Zolla - che la vede impegnata dal 1986. Insieme a Bulaj, al primo appuntamento del convegno "Nel grembo di tua madre", terza edizione del ciclo sul diritto naturale "Dio, la natura, il diritto", organizzato dall'unione locale di Piacenza dell'Ugci (Unione giuristi cattolici italiani), in collaborazione con il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia, è intervenuto anche Benito Perrone, avvocato, direttore della rivista "Iustitia", trimestrale di cultura giuridica fondato nel 1948 per accogliere proprio le istanze dell'Ugci e fornire un terreno di dibattito e confronto sui problemi emergenti nel nostro Paese, che coinvolgono la questione fondamentale della partecipazione alla vita pubblica, «contro ogni forma di positivismo giuridico». A introdurre i lavori, coordinati dal direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto, è stato Livio Podrecca, "anima" dell'iniziativa per la realizzazione della quale ha ringraziato tutti coloro che, a titolo diverso, vi hanno contribuito. Il convegno è patrocinato da: diocesi di Piacenza-Bobbio (rappresentata in sala dal vescovo monsignor Gianni Ambrosio), Opera Pia Alberoni, Comune, Provincia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Camera di Commercio e Confindustria, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Farmadati e Media srl. Podrecca ha ribadito le motivazioni dell'iniziativa, resa urgente da un'epoca come la nostra in cui «la cultura idolatra la ragione, perdendo così il contatto con la realtà». Per cui oggi «famiglia e matrimonio non vogliono dire la stessa cosa per tutti». L'utilizzo delle immagini è avvenuto nell'auspicio che «possano aprire il cuore e metterci in condizione di parlare a tutti in modo accessibile». Perrone ha insistito su certe derive del linguaggio che, sia nella quotidianità, sia nella terminologia delle norme e delle sentenze, sta attribuendo a parole come donna e famiglia significati diversi da quelli riportati sul vocabolario, in una forma di stravolgimento che l'avvocato ha ricondotto alla teoria del genere, la quale si sta imponendo con vigore, affermando che non è più la nascita a determinare il sesso, ma la scelta compiuta a un certo momento della vita; la famiglia non è più il nucleo composto da padre, madre e figli, ma prevale un discorso anagrafico, basato sulla convivenza, anche di persone dello stesso sesso. Per opporsi a queste tendenze in atto che «mirano alla destabilizzazione della famiglia», occorre - ha suggerito Perrone - grande coesione e responsabilità, tenendo conto che «qualsiasi prescrizione normativa prima di essere legge è stata politica». Per cui, visto che il compito legislativo è affidato al parlamento, che può varare leggi giuste o ingiuste, «è necessario - ha ribadito Perrone - un risveglio politico dei cattolici per restringere lo spazio delle leggi ingiuste».
Oggi, dalle 9, seconda giornata nella sala Arazzi dell'Alberoni, con le relazioni di diversi esperti e ospiti.
Anna Anselmi