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Martedì 2 Ottobre 2012 - Libertà

Tra affreschi rurali e decori liberty

Folla di visitatori nel complesso di Vignola

vignola - Cinquecento persone ieri hanno visitato il complesso residenziale rurale di Vignola, alle porte di Fiorenzuola, scelto quest'anno come sito da valorizzare, per le Giornate europee del patrimonio, dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Parma e Piacenza che ha organizzato l'evento di concerto con la proprietà (le famiglie Manfredi - Boscarelli, eredi dei Verani che lo acquistarono a metà Ottocento), in collaborazione con l'associazione di aziende agricole Le Terre Traverse e con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
«Il valore straordinario del complesso di Vignola - ha spiegato la professoressa Anna Coccioli Mastroviti della Soprintendenza - è quello di essere ancora intatto. Rappresenta inoltre un ottimo esempio di palazzo in villa. La residenza domenicale risale al Cinquecento ed è costruita secondo i caratteri dell'architettura urbana, ma qui si trova inserito in un borgo rustico (la villa appunto). Esempi di complessi come questo con il corredo di pertinenze rurali si trovano a Tavernago in Valtidone, alla Sforzesca di Sant'Antonio di Castellarquato, a Villa Costa di Mercore di Besenzone».
Insieme al palazzo di Vignola, ricco oggi anche di affreschi tardo-ottocenteschi e di decori liberty di primo Novecento, il complesso conserva tutte le pertinenze rurali: l'antico pozzo, la barchessa, le case dei lavoranti, il casello ottogonale, i granai, le stalle. In una delle stalle, la più antica, ieri si è radunato parte del pubblico accorso per l'apertura straordinaria di Vignola. Parte del pubblico, numeroso oltre le aspettative, ha invece atteso fuori. Impeccabile l'organizzazione da parte de Le Terre Traverse: il presidente Gianpiero Bisagni, la vice Anna Rita Arduini, la prof. Carla Danani, il veterinario Piero Carolfi arrivato - nelle vesti di fattore - a bordo del suo calesse trainato dalla cavalla Lola.
Per la visita, c'è stata la necessità di dividere le tante persone presenti in quattro gruppi per consentire la visita del palazzo (illustrato dalla professoressa Maria Elena Boscarelli), dei rustici (presentati dall'ingegner Lorenzo Boscarelli), dell'oratorio e del casello (di cui ha parlato la prof. Mastroviti) e del giardino all'inglese che venne progettato dal famoso botanico Luigi Ghezzi (a guidare i visitatori Emanuela Torregiani, agronomo).
«Questa stalla - ha spiegato Boscarelli - conteneva 48 vacche, altrettante ne aveva la stalla a fianco. Venne costruita da Luigi Verani, mio avo, nel 1850. Suo nipote Pasquale, mio bisnonno, fu anch'egli ottimo imprenditore agricolo. Promosse anche la ristrutturazione della residenza domenicale con l'apertura di porte finestre sulla facciata (che hanno reso gli interni molto luminosi) e l'inserimento della decorazione liberty». A mostrare al pubblico gli interni più significativi, Maria Elena Boscarelli, che ha illustrato la sala da pranzo che presenta affreschi di tema rurale (risalenti a fine XIX secolo) e il salone decorato. Nel salone anche un delizioso arredo in vimini che ha incantato le signore presenti. «Questi due ambienti - ha spiegato la figlia della proprietaria Paola Manfredi - sono stati restaurati nell'ultimo decennio». Lo sforzo - impegnativo - intrapreso dalla famiglia erede dei Verani è proprio quello di conservare la ricchezza di queste architetture che non sono state mai toccate da interventi invasivi e hanno così conservato la loro identità.

Donata Meneghelli

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