Lunedì 8 Ottobre 2012 - Libertà
Frutti antichi, un successo
Affluenza eccezionale alla rassegna Fai di Paderna
A fianco, l´esposizione di frutti dimenticati in uno dei 190 stand della rassegna; sopra, ...
pontenure - Ha registrato fin da ieri un'affluenza eccezionale la due giorni della 17esima edizione di Frutti antichi. La manifestazione, dedicata a piante, fiori e frutti dimenticati, è organizzata dalla delegazione piacentina del Fai insieme con Pierluigi Pettorelli, proprietario del Castello di Paderna e si conclude oggi: è visitabile dalle 9 alle 18.30 (ingresso a pagamento). In crescendo anche il numero degli espositori, giunti a quota 190. I visitatori sono arrivati da un po' tutta Italia, spiegano gli organizzatori, con in più gruppi di turisti tedeschi e di studenti statunitensi che, venuti a conoscenza dell'iniziativa, ne hanno approfittato per immergersi nel verde della nostra campagna, tra le mura di un antico maniero. In mattinata si è tenuta l'inaugurazione, alla quale hanno partecipato il sindaco di Pontenure, Angela Fagnoni, e il vicesindaco Basilio Riga, l'assessore provinciale all'agricoltura Filippo Pozzi e il capo delegazione Fai di Piacenza, Alberto Valentini. Al termine, sono state premiate le classi di Pontenure, vincitrici al concorso Scuola del Fai e al progetto Terra terra.
«L'attenzione ai giovani e al mondo della scuola è prioritario per il Fai, per cercare di educare le nuove generazioni al rispetto della biodiversità» ha sottolineato Valentini, che ha inoltre ringraziato i sostenitori di "Frutti antichi": la Cementirossi, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, i Comuni di Piacenza e di Pontenure, la Provincia e la Camera di commercio. I contributi raccolti in occasione della manifestazione «verranno utilizzati per la valorizzazione del Bosco di San Francesco ad Assisi, recente acquisizione del Fai».
Tanti i motivi di interesse tra gli stand, a cominciare da due esposizioni singolari. Nel cortile spiccano le natura morte in cera modellate da Paola Nizzoli Desiderato, che ha recuperato le ricette dei ceroplasti del Settecento, sperimentando molteplici varietà di cera vergine d'api (oltre trenta), per elaborare ben 350 modelli, ciascuno dotato di specifica scheda tecnica. In una vicina area verde si viene trasportati nell'Italia tra le due guerre, quando tanti mestieri artigianali erano svolti da ambulanti, in sella a biciclette appositamente attrezzate. Il collezionista ravennate Romano Conficoni ha portato una selezione della sua raccolta avviata trentacinque anni fa: la due ruote dell'arrotino, con tanto di mola; quella del fabbro, completa di incudine e mantice per la forgiatura di ferri da cavallo e altri manufatti; quella del calzolaio; della lattaia (l'unica da donna); del barbiere, dotata di specchio; del norcino con il tritacarne incorporato.
Anna Anselmi