Martedì 15 Giugno 2004 - Libertà
Liszt e Bartok per giovani talenti
Valtidone in musica - Scroscianti applausi a Pianello per il Gala dei vincitori dei concorsi. Di scena il duo Fujino-Mascagna, Mijatovic e la Ott
"L'approdo del mondo in Valtidone e nel piacentino". Così ha felicemente commentato uno fra gli ospiti più illustri presenti al Gala dei vincitori dei concorsi Valtidone, Donatella Ronconi, rappresentante l'editoriale Libertà e la Fondazione Piacenza e Vigevano, fra i numerosi patrocinatori della manifestazione. Un approdo culturale e musicale d'altissimo livello e che mira a superarsi ancora (dal prossimo anno si avrà anche una sede peculiare nel nuovo teatro di Pianello - oltre 200 posti - grazie all'interesse e all'impegno dell'amministrazione). 315 concorrenti da 36 paesi del mondo in sei giorni di tensione, sono passati sotto gli occhi e gli orecchi di giuristi di fama mondiale. L'età dei talentuosi giovani è stata compresa tra i quindici e i ventuno anni. Davvero impressionante. Rasente il prodigio, poi, l'esibizione dei vincitori. Rade Mijatovic, serbo, è arrivato primo fra i fisarmonicisti, premio "Carlo Civardi" consegnato dal sindaco di Pianello, Giuseppe Oddi. Ha dato vita a un'interpretazione intensa abbracciando il proprio strumento per divenire quasi una cosa sola con esso, eseguendo "toccate" dai risvolti melodici e ritmici inaspettati, rigorosamente a memoria. Premio di composizione "Egidio Carella" (presente in sala il figlio) a Eddi Serafini. La Ronconi ha premiato poi il duo Fujino - Mascagna, primo al "Contessa Tina Orsi Anguissola Scotti" per la musica cameristica. La coppia italo-giapponese ha eseguito brani da Prokofiev (lo Scherzo, 2 op 94) e da Bartok (Danze popolari rumene). Che conta nel suonare insieme non è solo la bravura del singolo ma l'affiatamento. Le due voci sono diventate un'unica anima musicale dimostrando una straordinaria sintonia emotiva e interpretativa.
Così nello scherzo, musica di capricci, stizze, ritmi sincopati, interventi che si intrecciano, si accavallano tra pause, accenti bizzosi, e impulsi insistenti. Così nelle danze popolari, arcobaleno di suggestioni diverse, tra aperture cantabili e motivi vivaci, tra suoni d'etere e passi di sapore ctonio. Nino Beretta, consigliere regionale (la Regione è stata un altro patrocinatore dell'evento) ha premiato la quindicenne Alice Sara Ott, vincitrice su ottanta pianisti dell'ambìto premio "Silvio Bengalli". Schuman e Liszt - Paganini, Studio e la celebre Campanella, il programma di Alice. La fanciulla suona come rapita dal genio. Come se non fosse lì, ignorando la presenza umana del pubblico e abbandonandosi totalmente alla musica, anima et corpo. Lo spartito in tali dinamiche non può funzionare. Sta tutto dentro. I suoni escono con una tale spontaneità da far dimenticare la digitazione, piuttosto evoca l'immagine di chi passa le dita fra l'erba. Il suo capo ruota godendosela. La tecnica è così sicura da poterglielo permettere. Ed è emersa in particolare nelle ottave morbide e nei trilli, movimento che tramuta in luce con tutti i colori dell'iride. Un "tocco" sapiente, dosato, martelletti domati a dovere insomma. Soddisfatto a ragione quindi anche il direttore artistico Livio Bollani, che vede ormai da sette anni il suo impegno concretizzarsi in pietre rare e preziose.
Giorgia Gazzola