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Martedì 25 Settembre 2012 - Libertà

Anziani a rischio fratture L'Ausl domattina presenta la Moc a doppio raggio X

Bobbio - Nuova apparecchiatura in ospedale

BOBBIO - Le fratture da osteoporosi nella popolazione anziana rappresentano un vero dramma, invalidante per chi ne è colpito e di difficile gestione per i familiari. La qualità di vita delle persone viene fortemente compromessa e si creano anche pesanti ricadute sul sistema sanitario. Nel Piacentino si contano 470 casi all'anno. Per provare a limitare le fratture in Valtrebbia è nato un importante progetto pilota, che mira a costruire un modello di prevenzione che - se efficace - potrebbe essere esportato non solo in altre zone della provincia ma anche al di fuori del territorio.
La scelta del campo di ricerca non è casuale: l'area da Rivergaro a Zerba conta 4.560 ultra65enni su un totale di 15mila residenti. Molti anziani vivono soli e c'è una forte dispersione della popolazione in piccoli nuclei abitati. Ecco perché proprio in questo contesto l'Azienda Usl di Piacenza ha deciso di intraprendere una sperimentazione clinica particolare.
Iniziato tre anni fa, il progetto è già riuscito a far lavorare in sinergia i professionisti dell'ospedale di Bobbio con la rete dei medici di famiglia. «Inizialmente - racconta Carlo Cagnoni, direttore del reparto di Medicina e Primo soccorso del presidio e regista dell'intervento - abbiamo inviato una lettera a tutti i residenti sopra i 65 anni». La risposta è stata significativa: il 64 per cento di essi (circa 2900 persone) ha accettato di assumere vitamina D.
«La somministrazione aiuta la prevenzione, come testimoniano numerosi studi», spiega. Tramite i medici di famiglia, sono state proposte due dosi di colecalciferolo. La compilazione di un questionario ha permesso all'Azienda Usl di avere anche una precisa fotografia dello stato di rischio della popolazione di Rivergaro, Travo, Coli, Bobbio, Cortebrugnatella, Cerignale, Ottone e Zerba rispetto alle fratture.
«Abbiamo così ulteriormente selezionato - aggiunge il primario - circa 750 cittadini che presentano un profilo di rischio molto elevato e per i quali la sola vitamina D potrebbe essere insufficiente».
Per mettere a punto una strategia personalizzata a difesa di questi anziani potenzialmente più deboli, ognuno di essi verrà chiamato a visita dall'ospedale di Bobbio, per un approfondito check up.
«L'obiettivo è rimandarli a casa, dopo una specifica valutazione, con una terapia aggiuntiva che possa prevenire le fratture».
Strategica per questo esame diagnostico è una nuova apparecchiatura Moc a doppio raggio X recentemente installata a Bobbio. Lo strumento sarà presentato domani mattina dal direttore generale Ausl Andrea Bianchi alla presenza del dottor Cagnoni e di Piera Reboli, direttore del distretto di Ponente, di fronte a una nutrita platea di ospiti.
All'ospedale, per l'evento, sono attesi il sindaco di Bobbio Marco Rossi, il presidente della Comunità montana Massimo Castelli, i medici di famiglia che hanno collaborato al progetto e il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Giacomo Marazzi. L'ente ha infatti contribuito a finanziare l'innovativa ricerca con la speranza di farne un modello operativo di prevenzione utilizzabile in altri contesti geografici.

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