Domenica 1 Luglio 2012 - Libertà

Palazzi e castelli, rischi dalle nuove tasse: una tavola rotonda giovedì in Fondazione

(elma) Case, palazzi, rocche, castelli fanno dell'Italia un'antologia unica al mondo. Ma questi tesori sono a rischio svendita, sotto il peso di un regime fiscale che rischia di diventare insostenibile. Per scongiurare l'ipotesi, grandi nomi dell'architettura e della conservazione dei beni culturali, sia piacentini che regionali e nazionali, sono stati chiamati a partecipare a un atteso convegno, con ingresso libero, sulla sorte degli edifici privati, vincolati dallo Stato per il loro interesse storico, architettonico e paesaggistico. L'appuntamento è per giovedì, nell'auditorium Santa Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia, dalle 16,15 alle 19. Indetto dalla sezione piacentina di Italia Nostra, d'intesa con la delegazione locale del Fai (il Fondo per l'ambiente italiano), l'associazione Palazzi storici, e l'adesione dell'Associazione Dimore storiche, il convegno vedrà ospiti il Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Parma e Piacenza, architetto Luciano Serchia, la dottoressa Anna Coccioli Mastroviti, dell'ufficio tutela della Soprintendenza, il dottor Lanfranco Secco Suardo dell'Associazione Suardo, il professor Domenico Ferrari Cesena delegato del Fai, il dottor Marco Horak presidente dell'associazione Palazzi storici di Piacenza e l'architetto Benito Dodi, presidente dell'Ordine degli architetti di Piacenza. Il presidente della sezione piacentina di Italia Nostra, dottor Francesco Valenzano, che avvierà i lavori, ha invitato la presidente del consiglio regionale di Italia Nostra, architetto Marina Foschi, ed il magistrato Giovanni Losavio, già presidente nazionale di Italia Nostra. Porterà il saluto dell'Associazione nazionale Dimore storiche italiane il conte Orazio Zanardi Landi. Moderatore dell'incontro sarà il direttore del quotidiano "Libertà" Gaetano Rizzuto. «Ai proprietari di edifici d'interesse pubblico per le caratteristiche culturali venne imposto l'obbligo di conservare gli immobili con l'opportuna manutenzione ordinaria e straordinaria e venne fissato il vincolo a non alterare la struttura - rilevano gli organizzatori del convegno -. Come contropartita venne deciso un particolare regime fiscale. Nell'attuale crisi fra i provvedimenti presi dal governo c'è stata l'abolizione del regime fiscale particolare per gli edifici privati vincolati, pur con il mantenimento di tutti gli obblighi e i divieti. Gli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria potrebbero risultare insostenibili, con la conseguenza del rischio di degrado di beni sì privati, ma d'interesse pubblico. Altra soluzione la svendita. Ma a chi? Non certo allo Stato al quale spetta la prelazione ma sta cercando di alleggerire il suo patrimonio immobiliare. Mafie di varia nazionalità e speculatori potrebbero essere interessati».