Giovedì 12 Luglio 2012 - Libertà
Rita, che buffa locandiera
L'opera di Donizetti proposta dagli Amici della Lirica
piacenza - Nel bel cortile di Palazzo Rota Pisaroni, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, l'associazione Amici della Lirica ha presentato al pubblico di appassionati, a cura di Alessandro Bertolotti, una rarità del repertorio operistico donizettiano: Rita o il marito picchiato.
Si tratta di un atto unico su libretto di Gustave Vaèz. Fu composto da Donizetti nel 1841 ed ebbe una prima rappresentazione a Parigi nel 1860, anni dopo la morte del compositore, ripreso poi a Napoli nel 1876 e confinato tra le cose di minor successo.
Il testo, noto anche come Due uomini e una donna, propone, ed è qui il lato buffo, paradossale, il rovesciamento della situazione ricorrente ancora oggi, se non peggio, di un marito manesco e di una moglie vittima, pronta però la moglie a farsi vessatrice a sua volta d'un amante timido.
Il canone tradizionale del baritono che si oppone all'amore del tenore per la bella è qui giocato nell'inaspettata alleanza dei due uomini. Il soprano Paola Cigna si presenta di rosso vestita con provocante rosa fra i capelli nel ruolo dell' allegra locandiera Rita, forte d'essere insieme regina e re. Sì, perché tiene sottomesso a far da servo il povero marito Beppe, il tenore Alejandro Escobar, vedova del primo marito Gaspare, il baritono Gabriele Nani, ritenuto perito in mare.
Recita bene Rita la parte di vedova disperata, a parole e gorgheggi, pronta a suonarle al povero Beppe se rompe una tazza. Recitativi, duetti, arie, si alternano a parti recitate per rendere il racconto.
Donizetti gioca le soluzioni musicali parodiando con toni drammatici le situazioni che si rivelano buffe, così che il povero Beppe risulta stralunato a suon di ceffoni. Giunge alla locanda un forestiero, inaspettato Gaspare, che con aria guascona insegna che il matrimonio si regge su un marito che picchia la moglie e non viceversa. Beppe, scoperta l'identità di Gaspare, vorrebbe rendergli la moglie e così liberarsene. Ne segue una gustosa disputa in cui i due si giocano la donna a sorte: «Vince chi perde, ogni question sia sciolta senza farci del male», tra risate, bevute, motti ripetuti e trallallà. Alla fine, strappato il primo contratto di matrimonio, Gaspare potrà andarsene libero da vincoli, lasciando i due "ammaestrati" a nuovo comportamento coniugale, niente più botte e la Rita stia domata a far la brava moglie amorosa. Il maestro Milo Martani, al pianoforte, ha brillantemente assecondato canto e recitazione, tra il serio e il faceto delle invenzioni musicali del repertorio donizettiano. Meritevole la proposta di spolverare un lavoro ben calibrato nelle parti, raffinato nell'alternanza dei tempi e modi musicali, grazie alla spigliata, agile interpretazione dei protagonisti a cui sono andati tanti meritatissimi applausi.
Gian Carlo Andreoli