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Giovedì 19 Luglio 2012 - Libertà

Parla la memoria storica del Bobbio Film Festival, che sedici anni fa ha visto nascere la manifestazione: da allora è stata una continua crescita

bobbio - Roberto Pasquali, assessore alla Cultura del Comune di Bobbio è la memoria storica del Bobbio film festival. Sedici anni fa visto ha visto nascere "Farecinema" prima e il festival poi. Imponente nel fisico, il volto spesso serio, dietro all'aspetto burbero nasconde un'umanità che si apre quando ricorda i primordi della rassegna:
«Io c'ero e ricordo perfettamente. Fu Marco Bellocchio - dice - che ebbe l'idea di costruire sedici anni fa un laboratorio cinematografico e una minirassegna dal titolo "Farecinema - incontro con gli autori"; intendeva promuovere nella città di Bobbio, un laboratorio per insegnare l'arte della regia cinematografica e lo appoggiammo come amministrazione comunale anche perché capivamo che le idee del grande regista erano avanti nel tempo. Ricordo le riunioni: parallelamente al laboratorio già nella prima edizione prese corpo una rassegna serale di film aperta al pubblico con il dibattito al termine delle proiezioni dove partecipano personaggi rappresentativi del film proiettato, erano film di nicchia, poco conosciuti ma di indubbio valore. Fu nel 2005 che questa rassegna si trasformò in Festival e nacque così il Bobbio film festival di cui Marco Bellocchio oggi è direttore artistico e venne istituito il premio "Il gobbo d'oro", un riconoscimento al miglior film del festival».
Prosegue Pasquali: «Nel corso dei primi anni molti cineasti aderirono all'invito di Marco Bellocchio e tra il 1997 e il 2000 parteciparono, tra gli altri, Mimmo Calopresti, l'attuale direttore del Festival di Roma Marco Müller, gli sceneggiatori Stefano Rulli e Domenico Starnone, e alcuni giovani autori come Edoardo Winspeare. Ricordo che nel 2001, in collaborazione con Marco Müller, molto vicino a Marco Bellocchio ma anche a Bobbio in quegli anni insieme a Enrico Magrelli, favorirono la presenza del regista cinese Zhang Yuan, con il film Diciassette anni premio della Giuria a Venezia e Danis Tanovic, con No man's land, premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura. Nel 2002 Müller presentò a Bobbio il film di Babak Payami Il voto è segreto, premio speciale per la regia al Venezia film festival 2001».
Sempre nel 2002 la rassegna venne in parte improntata sul tema politico, con filmati di Francesca Comencini, Citto Maselli e come ho detto poc'anzi, l'iraniano Babak Payami. «Il regista Emanuele Crialese e l'attrice Valeria Golino - aggiunge Pasquali - presentarono il film Respiro, mentre lo stesso Marco Bellocchio, insieme a Sergio Castellitto presentò L'ora di religione, un successone. "Farecinema" e gli incontri con gli autori crescevano come qualità di presenze e come attenzione da parte del pubblico. Io allora ero sindaco di Bobbio e m'impegnai per incrementare questa iniziativa. Oggi devo ringraziare sinceramente Marco Bellocchio e il figlio Pier Giorgio per ciò che in tanto tempo hanno costruito. Da qualche anno c'è anche Paola Pedrazzini che ha dato un enorme contributo per quanto concerne l'aspetto organizzativo. Siamo cresciuti tutti insieme seguendo la genialità e la competenza di Marco, perché il festival ha superato ogni aspettativa: pubblico più che raddoppiato rispetto alle prime dizioni, e questa iniziativa ha ormai assunto un ruolo di primo piano anche a livello nazionale. Marco Bellocchio ha sempre portato film di livello e di qualità. E la gente si è appassionata a questa iniziativa, perché Bellocchio sente propria la città di Bobbio. Anzi, la sua presenza e la presenza di Pier Giorgio e di Paola Pedrazzini sono determinanti nella crescita Bobbio film festival».
Pasquali ricorda il ruolo delle istituzioni: «Quando, insieme a Marco presentammo il progetto, la Regione diede il proprio contributo. Così ha fatto la direzione generale del Ministero per i beni culturali, cui vanno aggiunte la Provincia, la Fondazione, la Camera di commercio e il Comune di Bobbio. Il Festival è cresciuto e quest'anno propone il meglio del cinema italiano: autori come Montaldo, Amelio, i fratelli Taviani e Giordana, tanto per fare qualche nome, hanno scritto la storia del cinema italiano e Bobbio è orgogliosa di questo festival».

Mauro Molinaroli

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