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Sabato 14 Luglio 2012 - Libertà

Una rete estiva per i disabili

Grazie a sedici volontari Caritas è partito il progetto "Impegnati nel sollievo"
L'obiettivo è aiutare le famiglie per 17 o 18 fine settimana durante tutto l'anno

Sedici volontari per dare sollievo durante l'estate ai ragazzi disabili e ai loro genitori. Il progetto "Impegnati nel sollievo" è partito nelle scorse settimane e sta rispondendo egregiamente ad una esigenza molto sentita nel territorio piacentino durante tutto l'anno (17 o 18 fine settimana) e forse più nel periodo estivo. Durante la settimana sono infatti attivi sul territorio i centri diurni per disabili, strutture che però chiudono il sabato e la domenica lasciando sole le famiglie. Da qui è nato il progetto del Sollievo, per rispondere al presente ma anche a quando le famiglie non saranno più in grado di far fronte alle necessità dei propri figli disabili.
«I sedici volontari che abbiamo formato stanno affiancando a turno gli operatori - spiega Arianna Guarnieri, coordinatrice del progetto - e stanno facendo molto bene. I disabili psichici e fisici che partecipano all'iniziativa sono una trentina». La struttura scelta per i fine settimana è la Cooperativa Assofa nei suoi locali al secondo piano. ll progetto si è strutturato in diversi step: nei primi mesi del 2012 sono cominciati il percorso di sensibilizzazione della cittadinanza e i colloqui con le persone interessate. Ad aprile il gruppo dei volontari si è riunito per partecipare a momenti formativi che avevano come obiettivo quello di fornire una panoramica delle disabilità, indicare le modalità relazionali corrette, ragionale sul ruolo del volontario che non è mai un sostituto dell'operatore. Nei mesi di maggio e giugno si è dato avvio al tirocinio. I volontari sono stati affiancati dal coordinatore e dagli operatori nella conoscenza dei partecipanti al progetti sollievo. I soggetti coinvolti sono la Fondazione Pia Pozzoli con la presidente Vittoria Albonetti, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, l'associazione Carmen Cammi della Caritas, il Comune di Piacenza e l'associazione temporanea di impresa formata dalle cooperative sociali Aurora Domus, Coop Assofa, Germoglio Due. La risposta dei volontari è stata dunque positiva, come sottolinea Francesco Argirò (Caritas), e chi volesse aggiungersi in un prossimo futuro è sempre benvenuto essendo questo un servizio che vuole allargarsi a tutta la città e oltre.
Ma che cosa fanno e chi sono i volontari? Sono al momento un gruppo di 16 persone, dai 23 anni in su. Un gruppo eterogeneo ed interetnico: si va dal sudamericano allo slavo passando per il piacentino del sasso. Non tutti hanno già iniziato l'attività. Qualcuno lo farà dal prossimo mese di settembre. Chi ha già iniziato è soddisfatto. «Ho passato un bellissimo momento - dice Laurent - anche se i primi istanti non sono stati facili per me da un punto di vista emozionale, non avendo mai avuto modo prima di conoscere queste realtà se non marginalmente». Il pomeriggio passato in compagnia dei ragazzi è stato molto piacevole: «Abbiamo parlato di cucina e di Parigi, poi la passeggiata sul Facsal assieme agli altri». «Sono stata contenta - dice Madalina -, molto contenta». «E' una delle esperienze più belle che abbia mai fatto - è convinto Pablo -. Si è creato un bellissimo gruppo. Certo, spesso ci sono piccoli problemi, ma più che altro sono piccoli momenti di paura che poi si superano alla grande. Le cose più importanti che non mancano mai sono il sorriso e la serenità, fondamentali per i ragazzi».

Federico Frighi

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