Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Venerdì 7 Settembre 2012 - Libertà

La direttrice organizzativa Paola Pedrazzini traccia un bilancio positivo della manifestazione. «E il futuro è solido e ricco di prospettive»

di MAURO MOLINAROLI
Da quattro anni si occupa con passione, metodo e progettualità del Bobbio Film Festival, perché è così che ha voluto Marco Bellocchio. Paola Pedrazzini, laurea in Lettere antiche all'Università di Parma con una tesi sul teatro antico, un prestigioso dottorato triennale, esperienze accademiche e un paio di importanti pubblicazioni, è direttore esecutivo della rassegna cinematografica ideata da Marco Bellocchio. Paola Pedrazzini si è messa in luce giovanissima. Poco più che ventenne ha assunto la direzione artistica della stagione di prosa del teatro di Fiorenzuola, un impegno che le è valso il premio Antc nel 2004, il riconoscimento dell'Associazione Nazionale Critici di Teatro; sono degli stessi anni il coordinamento della maratona teatrale nell'ambito di "Bolognaladotta" e la direzione artistica e organizzazione de "Il Cavaliere Azzurro Festival" a Palazzo Farnese; inoltre si occupa con successo della direzione artistica e dell'organizzazione del festival di Teatro Antico di Veleia Romana, un evento che Paola Pedrazzini ha rilanciato, è anche direttore artistico de "I giorni di Pulcheria". Lei e Pier Giorgio Bellocchio sono i punti di riferimento di questa importante iniziativa cinematografica dai contorni ben definiti di cui a bocce ferme stila un bilancio. «Poter lavorare con Marco Bellocchio - dice - è stato un sogno, un grandissimo onore e un'opportunità umana e professionale di cui non lo ringrazierò mai abbastanza. La progettazione e l'organizzazione di questo festival è stata una sfida e un'avventura esaltante; in questi anni Pier Giorgio Bellocchio, persona che stimo profondamente e grande conoscitore del mondo del cinema, è stato un meraviglioso compagno di viaggio. Quest'anno abbiamo condotto in porto un'edizione che presenta specificità singolari con film d'autore, preziose occasioni formative e di incontro».
Aggiunge: «Naturalmente il Bobbio Film Festival è possibile grazie al sostegno di istituzioni e privati che credono fortemente nel valore culturale, artistico e formativo di questo eccezionale progetto e che hanno affiancato l'Associazione Bellocchio nella sua realizzazione: il Ministero, la Regione, la Provincia, il Comune di Bobbio, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, la Camera di Commercio: a tutti loro va il mio più sincero grazie. Il Festival è un percorso affascinante e faticoso, tanti ospiti prestigiosi sono però la conferma che Marco e Pier Giorgio Bellocchio continuano a credere fortemente in questa rassegna».
Prosegue: «Questa manifestazione con la sua ampia offerta culturale ha saputo mantenere anche quest'anno i tratti distintivi di una storia che trova in Bobbio la propria genesi e una particolare attenzione al progetto formativo che rende il Bobbio Film Festival un modello originale nel panorama del cinema italiano. Ancora una volta - spiega Paola Pedrazzini - la formula consolidata che unisce i film di grande valore artistico a pellicole di qualità accanto a film meno noti, ma preziosi da un punto di vista artistico, ha avuto un successo davvero notevole. Ad ogni proiezione sono seguiti i dibattiti con gli ospiti, che quest'anno sono stati particolarmente prestigiosi: Gianni Amelio, Giuliano Montaldo, Marco Tullio Giordana e Roberto Herlitzka rappresentano il gotha del cinema italiano e a Bobbio questi grandi protagonisti sono passati con i loro film e hanno conversato con il pubblico e coi ragazzi del corso di critica cinematografica. Accanto a questi maestri, abbiamo visto giovani autori che stanno dando nuova linfa al nostro cinema, come Andrea Segre e Gianluca e Massimiliano De Serio, registi che hanno espresso forme di linguaggio cinematografico assolutamente nuove».
Secondo Paola Pedrazzini, dunque, la qualità è il punto focale del Bobbio Film Festival, che ha avuto tra i protagonisti anche Roberto Perpignani, che ha curato il montaggio di Cesare deve morire e di moltissimi film che appartengono alla storia del cinema: da Ultimo tango a Parigi a La Cina è vicina. Perpignani per un'intera giornata ha tenuto una lezione ai ragazzi di Farecinema e ai giovani del corso di critica. Aggiunge: «Anche Farecinema quest'anno ha avuto in Franco Piavoli una presenza significativa e particolare. I ragazzi del corso hanno potuto contare su un'offerta formativa di grande spessore. Marco Bellocchio ha avuto una grande intuizione nel coinvolgere quest'anno un maestro del cinema della natura come Franco Piavoli e ha dato ai corsisti provenienti da ogni parte d'Italia (e in parte anche dall'estero) l'occasione di un'esperienza unica. Piavoli ha potuto svolgere insieme ai 23 ragazzi del corso, un lavoro che racchiude frammenti di vita di un borgo ricco di fascino come Bobbio, con un tema centrale, l'amore, indagato con la delicatezza e l'originalità della sua cifra artistica». Concludendo, a Bobbio l'Associazione Marco Bellocchio, di cui Paola Pedrazzini fa parte con Marco e Pier Giorgio Bellocchio, può dare al Bobbio Film Festival un futuro solido e ricco di prospettive, ma può anche realizzare altri progetti a cui i tre fondatori stanno lavorando.

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio