Sabato 11 Agosto 2012 - Libertà
«Per i bambini cardiopatici, meglio stare in Emilia che in Lombardia»
Un miliardo e 700mila euro dalla Regione
FIORENZUOLA - Spettacoli benefici e iniziative pubbliche trasformate in aiuti per i bambini malati di cuore e per i reparti ospedalieri che ospitano i piccoli. Non è una magia, ma la paziente opera umanitaria portata avanti dall'Abc, Associazione bambino cardiopatico con sede a Piacenza, ma con un raggio d'azione che la porta in tutta la provincia piacentina, scavalcando anche i confini nazionali nell'aiuto ai bimbi cardiopatici di Romania, Bosnia, Albania, Marocco, stati in cui sono presenti istituzioni sanitarie che hanno firmato protocolli di intesa e collaborazione con l'azienda sanitaria dell'Emilia Romagna.
In tal senso il presidente dell'Abc Ivaldo Brignone non nasconde che se «La Provincia di Piacenza passasse in Lombardia, staccandosi dall'Emilia, il progetto d'aiuto sarebbe compromesso. Le convenzioni regionali cadrebbero. L'impegno della nostra Regione su questo fronte è molto significativo: si arriva ad un miliardo e 700mila euro di risorse investite, nell'ambito dei programmi assistenziali per bambini stranieri». Bimbi che nel loro Paese d'origine avrebbero rischiato di morire per le malformazioni cardiache congenite di cui sono affetti, vengono curati in Italia: a Fiorenzuola - nel reparto di pediatria diretto dal cardiologo Ettore Pedretti - vengono nuovamente diagnosticati, operati poi nel centro specialistico di Bologna e seguiti nella fase post- operatoria di nuovo in Valdarda. In Regione ci sono un centinaio di casi trattati ogni anno: la pediatria di Fiorenzuola è seconda solo a Bologna quanto a bimbi presi in carico.
Il motore di questa impresa lo tengono acceso anche i privati cittadini e le associazioni "amiche": Brignone ricorda sponsor importanti come la Fondazione di Piacenza e Vigevano, la ditta Lorenzon, la Gran Fondo Colnago; ringrazia tutta la compagnia teatrale l'Istrione di Castelsangiovanni che si era esibita il 30 giugno nel cortile di palazzo Farnese a Piacenza (messo a disposizione dal Comune) per la raccolta fondi. E ancor prima lo spettacolo musicale ideato da Fausto Frontini e Uccio Genovese, in scena al teatro don Bosco di Podenzano il 5 maggio.
I soldi raccolti sono serviti per aiutare i bambini. «Gli ultimi salvati - spiega Brignone - sono Marcolino, bosniaco, un anno e mezzo d'età e Imane marocchina, di poco più di due anni di vita». L'età giusta per operarli al cuore e salvarli, è proprio entro i quattro anni. Ma si tentano anche interventi in età più avanzata: in alcuni casi, come per Antonio, un ragazzo rumeno di 14 anni, non ce la sia è fatta (l'associazione bambino cardiopatico è stata vicino alla famiglia, sostenendo anche le spese per il rimpatrio della salma). Per altri, come una adolescente kosovara in cura in queste settimane, si continua a tentare. «Sono state inoltre acquistati arredi per il reparto di pediatria di Fiorenzuola che ospita i bimbi - conclude Brignone - in particolare abbiano donato cinque seggioloni, quattro fasciatoi a muro, forno a microonde, un frigo per conservare il latte naturale delle mamme».
Donata Meneghelli