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Mercoledì 30 Maggio 2012 - Libertà

L'Ottocento nella voce di Lucia Rizzi: applausi

Amici della Lirica: concerto in Fondazione col mezzosoprano e il pianista Zadra

piacenza - La romanza da camera nell'Ottocento italiano è il concerto offerto dagli Amici della Lirica all'auditorium di via S. Eufemia, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Nell'occasione il presidente dell'associazione Sergio Buonocore ha invitato il pubblico a un momento di raccoglimento per le giovani vittime del vile attentato alla scuola di Brindisi.
Concerto di inconsueto ascolto, ha dato occasione di confronto tra due esperienze diverse, quella di Angelo Mariani e di Giuseppe Verdi. Lo studio si deve al mezzosoprano Lucia Rizzi e al maestro accompagnatore Riccardo Zadra, con un intervento storico-critico di Giorgio Appolonia.
Lucia Rizzi è nota al pubblico filolirico per la brillante carriera nei maggiori teatri, per l'attività concertistica e discografica. Riccardo Zadra svolge attività concertistica come solista ed è docente al Conservatorio di Vicenza. Giorgio Appolonia è scrittore, collabora con la Radio Svizzera di lingua italiana e con le maggiori riviste di musica ed ha brillantemente introdotto i brani presentati, tracciando un breve profilo del maestro direttore e compositore Angelo Mariani (Ravenna 1821-Genova 1873).
Di Giuseppe Verdi, Mariani godette stima ed amicizia per essere stato interprete rigoroso delle opere del maestro. Musicista sensibile ed aperto a quanto avveniva nel resto d'Europa, avvicinatosi a Wagner e a Meyerbeer, ebbe da scontare con Verdi anche la rivalità in amore per Teresa Stoltz, soprano boemo, interprete di successo di Forza del destino, Don Carlo, Aida. La romanza da camera è intesa da Angelo Mariani come composizione di gusto lirico, con una dignità formale propria, da non confondere con l'intrattenimento salottiero di carattere sentimentale e di popolare successo. Per dar conto dell'impegno compositivo di Angelo Mariani, Lucia Rizzi e il maestro Riccardo Zadra hanno scelto brani, secondo il gusto del tempo, di tono romantico-drammatico, di ardua esecuzione, risolta brillantemente, in cui sono leggibili le fonti di ispirazione del Mariani e la capacità sua di farne materia propria.
La partenza, un addio, su versi di Felice Romani, conferma la tendenza romantica e il tono di Sconforto, per dire: "Sciogli al tuo pianto il vel". E via di questo passo. Sono pagine, queste di Mariani, ha sottolineato Angelo Appolonia, composte per virtuosi cantanti, interpreti capaci di renderne i valori musicali, secondo lo schema dell'opera lirica: recitativo, aria, cabaletta. Così in Chiamatelo destino e Ad una povera madre, scena lirica a rappresentare il dolore per la morte della figlioletta, esperienza vissuta dallo stesso Mariani. Abbandono, voce del cuore, è il brano creato per il soprano Rosina Penco che fu la prima Leonora nel Trovatore a Roma (1853).
Giuseppe Verdi affrontò, a sua volta, la romanza da camera, forte della sua esperienza di compositore d'opera, senza particolari ambizioni, ispirato dai versi di Manzoni e Boito. L'esule, in particolare, su versi di Temistocle Solera, librettista del primo successo con Nabucco e Lombardi, offre spunto per lo svolgimento di tipo operistico, per dar risalto alla figura del perseguitato, di forte impatto emotivo, nell'evocazione delle "patrie sponde".

Gian Carlo Andreoli

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