Sabato 19 Maggio 2012 - Libertà
Una giornata dedicata ad Arata
Domani visite alla casa dell'architetto e alla Ricci Oddi
di ANNA ANSELMI
Visite guidate ai giardini dell'Eremo di Sant'Antonino e della Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, progettati da Giulio Ulisse Arata (1881-1962), l'architetto piacentino di cui ricorrono i cinquant'anni dalla morte. Le organizza il Fai, Fondo ambiente italiano, che per domani ha promosso, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, l'Arata Day, per ricordare il famoso progettista attraverso due opere particolarmente significative, alle quali si potrà accedere a ingresso libero dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30.
L'Eremo di Sant'Antonino, in via San Siro 74, era la sua abitazione, la cui area verde venne realizzata dopo il 1922 accorpando porzioni dei giardini dei limitrofi palazzi Baldini e Anguissola di Cimafava Rocca. Il risultato finale «concretizza pienamente l'estetica del pittoresco, ossia la felice unità tra architettura e natura ottenuta mediante l'attività progettuale» ha osservato Valeria Poli, evidenziando quanto al disegno dell'insieme concorrano i reperti di diverse epoche qui collocati, provenienti dalla raccolta antiquaria di Arata: colonne, capitelli, statue, portali, sculture, una guglia neogotica della Fabbrica del Duomo di Milano, un leone stiloforo.
"Il grande spazio all'aperto, inteso come "ricostruzione" di un giardino all'italiana, non manca - ha scritto Fabio Mangone nel volume sull'opera completa di Arata - di un certo gusto pittoresco per la rovina, per la rappresentazione artificiale dello scorrere del tempo". Lo spazio è ampliato scenograficamente ricorrendo a scalinate in pietra che collegano i disvelli del terreno. Tra le specie arboree: l'abete bianco, l'abete del Colorado, l'acero di monte, l'ippocastano, il carpino bianco, il cedro azzurro, il cefalotasso cinese (introdotto in Europa nel XIX secolo), il cipresso di Lawson, il faggio, il ginko, la magnolia, la sofora, la tuia e la fotinia.
Alle ore 16 è in programma un intermezzo musicale con gli allievi del Conservatorio "Nicolini". I percorsi alla Galleria Ricci Oddi, in via San Siro 13, si focalizzeranno sul chiostro, oggetto in questi giorni di un cantiere di restauro, e soprattutto sull'ala est del giardino, confinante con la scuola Giordani. Sarà l'occasione anche per concentrare l'interesse sui fronti esterni, a cominciare dalla facciata principale ornata dai bassorilievi dello scultore Antonio Maraini (padre dell'etnologo Fosco e nonno della scrittrice Dacia) e sui valori architettonici dell'edificio che Arata progettò gratuitamente per ospitare la collezione d'arte donata da Giuseppe Ricci Oddi alla città.
Nell'area sorgeva l'ex convento di San Siro le cui strutture furono parzialmente recuperate. Il giardino, sul quale in anni recenti è intervenuta la paesaggista Anna Scaravella, accoglie alcune sculture.