Mercoledì 23 Maggio 2012 - Libertà
Alpi-Rogliano, espressivo duo tra un inedito Zanella e Poulenc
Successo in Fondazione per la rassegna "Musiche nuove a Piacenza"
piacenza - Nuova musica a Piacenza? Forse non serve, basta proporre... musica nuova con criterio e artisti doc. Come ha fatto e sta facendo la rassegna Musiche nuove a Piacenza - coordinata da Massimo Marchini - che ha coinvolto grossi personaggi in collaborazione con "Associazione culturale Novecento", Futura Informatica, Comune ed il sostegno della Fondazione. Nell'ultimo appuntamento, all'auditorium della stessa Fondazione di Piacenza e Vigevano, si è infatti esibito il duo "Alpi-Rogliano" cioé composto dal pianista Marco Alpi e dal violinista Marco Rogliano.
Entrambi sono big della scena musicale nazionale e non solo: Alpi, milanese residente a Piacenza, è docente al Conservatorio "Nicolini" mentre Rogliano, aquilano residente a Roma, insegna al conservatorio "Pergolesi" di Fermo. Insieme hanno inciso opere importanti su autori del nostro tempo contribuendo così a rilanciare la musica del '900 tuttora poco considerata per concomitanti fattori.
Dopo la presentazione di Marchini il duo ha ripreso composizioni di Francis Poulenc (1899-1963) e Amilcare Zanella (1873-1949), autori da rivalutare quanto prima. Nativo di Monticelli d'Ongina, Zanella ha vissuto un'epoca tormentata e sembra essere sempre stato schiacciato dal titanismo di Skrjabin, nato un anno prima e dalle rivoluzionarie magie di Schonberg, nato un anno dopo. Tutta la sua produzione è percorsa da ineffabile tensione interiore, nostalgia verso la sublime creatività post romantica e contemporaneamente da fatale attrazione per i drammi che sconvolsero la società non solo italiana dei primi decenni del '900. Lo stile di Poulenc risente invece della leggiadria della Belle Époque ma pure della semplicità dadaista, che a volte diviene preziosa anticonvenzionalità non disdegnando i legami con il neoclassicismo francese.
Il pubblico ha così ascoltato Poemetto op. 76. Adagio elegiaco. Danza scherzo (1922) di Zanella, quindi Sonata. Allegro con fuoco. Intermezzo. Presto tragico (1949) di Poulenc e, ancora di Zanella, Sonata in Fa diesis minore op. 71. Agitato. Adagio. Energico (1917, inedita) e, come bis, la Berceuse di Bizet.
Da quanto sentito, la Sonata di Zanella è assai innovativa, il secondo e terzo movimento non hanno metrica precisa mentre il primo è tradizionale, romantico con influenze francesi e russe. «Le due Sonate - ricorda Alpi - sono state scritte in periodo di guerra e questo condiziona il clima con un filo conduttore pregno di accenti drammatici. Il Poemetto di Zanella era stato dedicato a Gioconda De Vito (1907-94), tra i più apprezzati violinisti del '900».
Rogliano ha sottolineato che «la Sonata di Poulenc era stata dedicata a Garcia Lorca e anch'essa è intrisa di vaga malinconia con epigrafi del poeta spagnolo nell'Intermezzo». Bravissimi, a tratti strepitosi, i due musicisti. Rogliano al violino ha toccato vertici assoluti rivitalizzando opere interessanti. Da un lato, il duo ha esaltato il carattere popolare e brillante di Poulenc e soprattutto la linearità scalare, propria del sistema tonale utilizzato da Zanella limitando così certi virtuosismi cromatici, tipici del tardo '800.
Ricordiamo il contributo di Corrado Faccioni (Corfac 2), espertissimo fonico.
Notevole questa iniziativa perché apre verso mondi espressivi quasi sconosciuti, poco frequentati, ancora non ben sedimentati né presso la critica né presso il grande pubblico.
Per Musiche nuove a Piacenza il 28 maggio (alle ore 21), sempre all'auditorium della Fondazione, si terrà un altro concerto: protagonista Roque Zappulla, famoso pianista, anch'egli docente al "Nicolini".
Fabio Bianchi