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Sabato 19 Maggio 2012 - Libertà

«Lavoro, Maestri esempio di vita»

Consegnati i brevetti dello Stato, gli attestati della Provincia e le medaglie dei Comuni alle 6 "stelle" piacentine. Il prefetto: grande il ruolo delle famiglie

Un esempio per tutti, per i lavoratori di oggi, per quelli di domani e per chi il mondo del lavoro l'ha ormai abbandonato e si trova in zona pensione. Ecco chi sono i Maestri del Lavoro che ieri hanno vissuto la loro giornata annuale con la consegna dei brevetti, della pergamena della Provincia e della medaglia dei Comuni ai sei nuovi Maestri insigniti quest'anno dell'onorificenza del Capo dello Stato. Il primo maggio a Bologna, Maurizio Barbieri, Maria Cristina Bassi, Savino Cerati, Maurizio Passera, Luigi Perini e Patrizia Speltini hanno ricevuto la stella; ieri in un'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano gremito, la cerimonia piacentina voluta dal console provinciale Roberto Girasoli e dal console emerito Aldo Tagliaferri. Non prima di un minuto di silenzio in onore delle vittime dell'attentato di Brindisi. A condurre la mattinata il direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto, che, in apertura ha sottolineato la grande attualità della figura del maestro del lavoro, oggi impegnato a sostenere il contatto tra il mondo giovanile e quello imprenditoriale. E' stato il prefetto Antonino Puglisi ad evidenziare l'importanza del fattore lavoro nell'Italia di ieri e di oggi. «Dopo gli affetti personali - ha affermato il rappresentante dello Stato - per me viene il lavoro». «E' per questo che voglio ringraziare il grande impegno dei Maestri, silenzioso ma sotto gli occhi di tutti - ha continuato -. Ma un grazie va anche alle famiglie che a volte vengono trascurate per dare spazio al lavoro. Tuttavia si riesce ad amare di più la famiglia se ci si sente realizzati nella propria professione. Il lavoro è la prima forma di realizzazione dell'essere umano». Sempre presente da oltre dieci anni a questa parte alla celebrazione piacentina l'attuale presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Parenti. «Vi porto la riconoscenza delle 32mila imprese piacentine - ha detto nel suo saluto - perchè voi maestri nella vostra carriera avete contribuito a creare la ricchezza. Pensate che bello sarebbe se tutto il personale delle aziende fosse formato solo da maestri del lavoro.... Oggi poi date coraggio alle giovani generazioni in questo grave periodo di crisi». Parole di ottimismo sono arrivate da monsignor Pietro Casella, da 24 anni consulente spirituale dei Maestri del Lavoro, che nella basilica di Sant'Eufemia ha celebrato la messa e portato il saluto del vescovo Gianni Ambrosio. «Non scoraggiamoci neppure in questi tempi. - ha detto monsignor Casella -. Il lavoro è fondamentale e serve per portare nel mondo l'opera creatrice di Dio». Ma anche dal presidente della Provincia, Massimo Trespidi. «Oggi riconosciamo il merito di sei persone, di sei lavoratori - ha evidenziato -. Questo è il chiaro segnale che è ancora possibile investire sulla qualità delle singole persone come strada maestra per uscire dalla crisi». Chiamata a portare il suo saluto anche Consuelo Sartori, vice presidente di Confindustria (ai vertici della Doppel). «Queste persone sono dei modelli di vita per tutti - ha sottolineato -, vere e proprie colonne vertebrali delle nostre aziende».

Federico Frighi

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