Martedì 15 Maggio 2012 - Libertà
Nuove aule per gli archeologi in erba al lavoro nei laboratori del Farnese
Il progetto è stato sostenuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano
piacenza - Settemilatrecentosessanta bambini, dall'asilo alle medie inferiori, tanti sono i partecipanti alle attività didattiche proposte dalla sezione archeologica dei Musei Civici di Palazzo Farnese, in aule didattiche attrezzate e particolarmente accoglienti, allestite grazie alla Fondazione di Piacenza e Vigevano. E ieri, proprio nei laboratori dove gli archeologi in erba si cimentano con la lavorazione dell'argilla, la pittura rupestre, la decorazione della stoffa con le pintaderas, l'arte di intrecciare fibre vegetali e di tessere con semplici telai, la direttrice dei Musei Civici, Antonella Gigli, presentando le nuove aule, ha voluto esprimere il suo «grazie di cuore» al presidente dell'ente di via Sant'Eufemia, Giacomo Marazzi, per aver consentito in questi anni la realizzazione di un progetto che coinvolge sempre più alunni, aiutandoli ad accostarsi con modalità diverse a quanto studiato sui libri.
Il progetto complessivo è stato elaborato da Gigli e da Annamaria Carini, archeologa di Palazzo Farnese. Sul campo, l'attività didattica è curata da Arti e pensieri, associazione presieduta da Micaela Bertuzzi, con la quale collaborano stabilmente Mariarosa Lommi, Noemi Pisati, Martina Fontanesi, Elisa Ponzi e Raimondo Sassi.
Gigli ha ricordato come la Fondazione abbia consentito l'allestimento di ulteriori spazi nel piano sotterraneo, dove i bambini si confrontano con il "Mestiere d'archeologo" - nella seconda parte di una lezione la cui introduzione teorica si svolge nello stesso Antiquarium di Santa Margherita (sede dell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano), un edificio particolarmente adatto per illustrare il concetto fondamentale di stratigrafia - o indossano i panni di un aruspice in una sorta di bosco sacro non lontano dal celebre reperto utilizzato dai sacerdoti etruschi per l'epatoscopia, la divinazione tramite l'osservazione delle viscere degli animali.
Micaela Bertuzzi ha evidenziato ieri come l'apprendimento sia facilitato non solo dai contenuti offerti ai bambini, ma dall'ambiente che dà loro il benvenuto: colorato, luminoso e sicuro, tale da metterli subito a loro agio. Molto ammirata la ricostruzione di una capanna neolitica, ma l'excursus comprende anche la riproduzione di manufatti che rievocano la civiltà degli antichi egizi, a partire da una collezione piacentina ottocentesca di scarabei.
L'attività didattica ha infatti sempre uno stretto legame con la dotazione del museo, oltre a invitare a un tour della città, "Alla scoperta di Placentia romana", con tappa anche alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, visitata lo scorso anno da 1.800 alunni, di cui 1.200 iscritti al "Mestiere d'archeologo".
In rappresentanza del Comune, l'assessore alle potiche giovanili Giovanni Castagnetti ha sottolineato l'importanza di avere a Piacenza enti che possano supportare la scuola nel migliorare la proposta formativa, ribadendo l'aspetto positivo di imparare senza trascurare la manualità, un aspetto che le giovani generazioni, nell'era della tecnologia, rischiano oggi di perdere.
L'articolato programma di Arti e pensieri è consultabile sul web, all'indirizzo: www.artiepensieri.com.
Anna Anselmi