Sabato 5 Giugno 2004 - Libertà
Cai: serata fra gli angoli più belli della nostra provincia per la presentazione della nuova carta dei sentieri
Piacenza - E' stata presentata la nuova carta escursionistica dell'Appennino piacentino: la numero 12. L'incontro, tenuto nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, è stato organizzato dal Cai, sezione di Piacenza, presieduto da Bruno Scotti. A presentare la carta, in una nuova veste grafica, è stata Rita Arcozzi, responsabile Servizio sistemi informativi geografici Regione Emilia Romagna. Fra le altre novità, è la presenza di alcune fotografie e la legenda con tre colonne riportanti la lunghezza dei sentieri, i dislivelli ed i tempi, "frutto di un algoritmo studiato dalla Regione e collaudato sul campo dal Cai di Piacenza. Questo calcolo, una volta perfezionato, permetterà di uniformare i dati relativi alla tempistica a livello regionale" ha sottolineato l'Arcozzi. "E' significativo, che per la prima volta, dal 1993, da quando sono state prodotte queste carte, le Comunità Montane della Valtidone e della Valnure ed Arda, hanno contribuito alla nuova carta" ha spiegato nel suo intervento, il presidente Scotti. "Infatti - ha poi ribadito Daniele Staboli, responsabile dei sentieri Cai - i rispettivi loghi sono riportati sulla copertina". La carta, riprodotta in tremila esemplari dalla Regione e che sarà disponibile nelle prossime settimane, completa la cartografia della sentieristica della nostra provincia, includendo la parte medio-collinare del territorio provinciale con ben 24 chilometri di nuovi sentieri al parco provinciale e 41 in Valtidone. La regione fino ad oggi ha emesso due fogli: il numero 0, che riguarda la zona di Bobbio, relativo all'Alto Appennino Piacentino Nord, elaborato nel 1999, e la nuova edizione della numero 1-2003, che riguarda l'alta Valnure e la Valdaveto. Al termine, Daniele Staboli, ha dato il via, commentandole, alla proiezione di una serie di diapositive, rivelando gli angoli più belli della nostra provincia, nelle varie stagioni, immagini scattate da Sergio Guglieri, Daniele Staboli ed Antonio Zavattarelli.
Paolo Carini