Domenica 6 Maggio 2012 - Libertà
Tra voci, sogni e ombre dolenti
Poetico viaggio con gli attori della scuola di recitazione della Filo
piacenza - «Qual è il vostro segreto? Ognuno di noi ne custodisce almeno uno. Lo teniamo chiuso nella testa o magari in fondo al cuore». Inizia così lo spettacolo che la scuola di recitazione della Società Filodrammatica Piacentina, sostenuta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha portato in scena nella Sala delle Muse di via San Siro l'altra sera (mentre una replica è prevista anche a Villa Maria, cascina Torchiazzo, Mucinasso, in Strada Farnesiana 247 martedì alle 20.30): cominciano così i Passaggi segreti che questi ragazzi nell'aspetto ma soprattutto nell'anima hanno rappresentato dopo averli esplorati insieme a Francesca Mazza, "vecchia amica" della "Filo" con la quale da anni prosegue una collaborazione ricca di spunti e di suggestioni. Anche quella che ha avuto come esito la pièce rappresentata l'altra sera non è stata da meno: il laboratorio, che ha coinvolto un gruppo eterogeneo di attori dai 20 ai 70 anni, ha infatti visto in scena una compagnia fatta di persone con una buona esperienza alle spalle, ma soprattutto con tanta voglia di mettersi in gioco. «Il senso del laboratorio è innanzitutto di avvicinare le persone al teatro, di farglielo amare» ha spiegato all'inizio della serata Mazza presente insieme alla presidente della Società Filodrammatica Piacentina Flora Croce e al direttore artistico Enrico Marcotti, «il lavoro laboratoriale serve a sensibilizzare chi partecipa: quello che noi chiediamo non è l'eccellenza nell'essere attori, ma nel mettersi in gioco».
E se questo era il desiderio della docente, non si può negare che gli attori della "Filo" lo abbiano esaudito e nella maniera migliore con grande soddisfazione da parte del pubblico: numerosi e prolungati sono stati infatti gli applausi che hanno accolto al termine della rappresentazione: Cecilia Bartoli, Alessandro Malinverni, Luca Prevedini, Luigi Scapuzzi, Gian Pietro Taina, Roberta Valerio, Cristina Bertoni, Romina Bosoni, Rossana Rebasti, Maria Grazia Barbieri, Ornella Bergonzi, Luca Moncaleano, Elena Marchettini, Elisa Vezzulli, Simona Anelli, Francesca Lazzarini, Talita Ferri, Cristina Colpato, Cecilia Mazzari e Bianca Pellizzon e Jesus. Applausi meritati: i Passaggi segreti che la compagnia ha fatto esplorare agli spettatori infatti sono quelli che conducono in uno spazio della mente, luogo onirico e sognante popolato da ombre e suggestioni di altri tempi, altre epoche e altre voci. Ecco allora uno spettacolo che porta in scena un continuo dialogo: quello fra Alice nel Paese delle Meraviglie e il Malato immaginario di Molière, fra Proust e Shakespeare (che vengono rispettivamente richiamati attraverso la madeleine evocata in Dalla parte di Swann e la frase del quarto atto de La Tempesta «Noi siam fatti della materia di cui son fatti i sogni»), ma soprattutto quello fra una compagnia e un pubblico che viene costantemente interrogato e chiamato in causa attraverso un coinvolgimento che è sia mentale che fisico. I Passaggi segreti evocati dal titolo e mostrati dai tre spiriti-guida (tre streghe di Macbeth in versione bonaria) sono dunque quelli che gli spettatori attraversano fin dall'inizio seguendo uno spettacolo che dal ridotto della sede della "Filo" si sposta nella Sala delle Muse propriamente detta; quelli che uniscono le vicende di queste ombre dolenti e ignare, trepidanti e speranzose e in ogni caso in continua evoluzione col filo del sogno e dell'incanto; quelli fra un mondo reale e uno "altro" in cui penetrare attraverso uno specchio. O una parola. O uno spettacolo di sogno, ma anche di verità.
Betty Paraboschi