Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Lunedì 30 Aprile 2012 - Libertà

Municipale - La rappresentazione, che si è avvalsa della revisione di Ermacora e della regia della Iotti, ha chiuso le celebrazioni del compositore

di GIAN CARLO ANDREOLI
Il Conservatorio di Piacenza, in collaborazione con le amministrazioni comunale e provinciale, la Fondazione di Piacenza e Vigevano e la Camera di Commercio, nella ricorrenza del 250° della nascita di Giuseppe Nicolini (1762-1842), ha reso onore al compositore piacentino con una serie di avvenimenti importanti, dalla mostra di testi e documenti alla biblioteca Passerini Landi (fino al 23 giugno), al convegno di studio, al concerto con un programma di Sonate, Minuetti e Ariette, a dar conto dell'abilità compositiva del Nostro. Massimo impegno nel restituire nel prestigioso Teatro Municipale, con l'assistenza della Fondazione dei Teatri, l'opera Le due gemelle, che ebbe la prima a Roma al Teatro Valle con un seguito a Firenze. A trarla dal secolare sonno, è stato Valentino Ermacora, che ha fatto la revisione dal manoscritto alla Biblioteca del Conservatorio di Bruxelles.
Di seguito la messa in scena con forze tutte interne al Conservatorio, a cominciare dall'Orchestra "Zanella" diretta per l'occasione dal maestro Roberto Tolomelli, maestro al cembalo Paola Poncet. I giovani allievi delle classi di canto si sono impegnati al massimo a dar vita alla graziosa vicenda delle "due gemelle", cantando e recitando, guidati da Maria Luisa Iotti, docente di arte scenica. Facendo di necessità virtù, la regista Iotti ha ambientato l'opera su un palcoscenico praticamente vuoto, con un maestro al piano intento a provare l'opera Le due gemelle per una probabile trasferta al Teatro di Rouen mentre i giovani addetti alle pulizie assistono affascinati e anche un poco invidiosi della fortuna altrui. Del fax a conferma dell'ingaggio si impadroniscono i serventi, improvvisandosi titolari della messa in scena. Pescano i costumi da un baule della compagnia, e quello che si nomina padrone di casa "Marchese Tramontana" (Davide Rocca, ex allievo), distribuisce le parti. L'esile trama si affida al gioco di scambio delle due gemelle: "Giannina" (Ito Sachika) e "Giulia" (Aloisa Aisemberg), la prima tenuta dallo zio in cucina, al pari di una serva, a tutto vantaggio della prediletta "Giulia", promessa al giovane francese "Monsieur Le Blau" (Lee Min Ho). A dispetto dello zio, "Giulia" ama non tanto segretamente il "Conte Arrigo di Terra Fosca" (Ciaran Kelly, tenore da Dublino a Piacenza con il progetto "Erasmus"). "Giannina", spacciandosi per la sorella gemella, si propone al giovane francese, facendolo innamorare di suo. Non sono da meno i servi "Giacometta" (Mimosa Rama) e "Timpano" (Lee Dong Yub) a duettare d'amore, mentre "Monsieur Bombetta (Kim Sung Chun) fa il maestro di cerimonia e insegnante di francese maccheronico. A sostenere il prologo e l'epilogo aggiunti di fantasia, si impegnano il maestro Corrado Casati, rivelando indubbie doti d'attore e Greta Bottarelli, Kim Chanyang, Maryna Kulikova, Sonia Park, Milena Rettagliata, Wonhui Shin, Donata Zaghis. A dar colore alle diverse situazioni concorrono le luci di Michele Cremona. Giuseppe Nicolini, si erano avuti negli anni allestimenti, sempre a cura del Conservatorio, de Il geloso sincerato (2004) e L'amor mugnaio (2007), si conferma con Le due gemelle compositore di sicura padronanza della materia musicale, di nobile mestiere. La vasta produzione, una settantina di opere al suo attivo, dice un lavoro continuo, richiesto dagli impresari. Tante opere, alcune proposte anche nei primi anni di attività del Teatro Comunicativo (ora Municipale) conobbero un certo successo: Trionfo del bel sesso, dato anche alla Scala e replicato più volte, Traiano in Dacia, Annibale in Bitinia, La Feudataria, La gelosia, Cantata a quattro voci, per dire che le occasioni sono state tate, mai il capolavoro, come per altri compositori di scuola napoletana al seguito di Paisiello e Cimarosa, con echi mozartiani. Poi arrivò Gioacchino Rossini e fu tutt'altra musica. Il pubblico intervenuto ha gradito e premiato l'impegno profuso con calorosi applausi.

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio