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Venerdì 20 Aprile 2012 - Libertà

Alla scoperta del romanico

Con il Fai sull'Appennino lungo la via Francigena

piacenza - I viaggi del romanico lungo la Via Francigena, sostando in località ben conosciute e in altre un po' fuori mano: la delegazione piacentina del Fai (Fondo ambiente italiano), nell'ambito della consueta attività di visite per conoscere da vicino il patrimonio storico, artistico e paesaggistico della nostra regione e di quelle limitrofe, ha organizzato un'uscita sabato 28 aprile alla scoperta di un tratto parmense della celebre via di pellegrinaggio. Come preparazione alla lezione itinerante, la cui prenotazione obbligatoria, con saldo dell'importo, dovrà essere effettuata entro il 21 aprile, l'associazione guidata da Alberto Valentini ha tenuto, in concomitanza con la Settimana della cultura, un incontro di preparazione ospitato all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
L'iniziativa, a cura di Anna Tagliaferri, si configura come «la prima tappa di un percorso storico-conoscitivo dedicato all'arte e all'architettura romanica». Il filo conduttore sarà proprio quello di portare all'attenzione «importanti esempi di architettura meno nota, ma ugualmente importante, che caratterizza il nostro territorio dell'Appennino Emiliano», tenendo conto della loro dislocazione nell'area attraversata dall'itinerario della fede frequentatissimo nel medioevo, con riferimento in particolare al segmento da Fidenza (l'antica Borgo San Donnino), con il Duomo che reca i segni degli interventi di un grande artista come Benedetto Antelami, alla pieve di Santa Maria Assunta a Fornovo, «documentata già nel 854 e ricostruita con materiale di recupero romano nel XI secolo. Fornovo - è stato sottolineato - era un importantissimo nodo posto tra gli Appennini e la pianura ed era stato denominato da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, la "Philemangenur"».
Ulteriori testimonianze conducono a Coduro, Santa Margherita e Borghetto, in una zona denominata significativamente "la Francesca". «A Coduro troviamo la chiesa dedicata a San Leonardo di Limoges, protettore dei carcerati, già nominata nei documenti papali dal 1196, affiancata da uno spedale per i malati e i pellegrini, soppresso nel 1424». Nella parrocchiale di Santa Margherita un affresco raffigura la Vergine che allatta il Bambin Gesù, detta La Madonna del latte o La Madonna del Divino Soccorso, alla quale i fedeli si rivolgevano fiduciosi alla ricerca di protezione.
Se l'aprile del Fai sarà dunque incentrato sul Medioevo, maggio inviterà invece a Genova, negli splendidi palazzi dei Rolli, meta della visita del 12 maggio (prenotazione obbligatoria entro il 5 maggio).

Anna Anselmi

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