Lunedì 23 Aprile 2012 - Libertà
"Tommy", dall'album al film. Star del rock nel viaggio spirituale sulla musica degli Who
Stasera al "Filo" si chiude il ciclo dedicato al regista inglese: segue la pellicola "I diavoli"
piacenza - Ci chiude questa sera alle ore 20.30 al Teatro dei Filodrammatici, in via Santa Franca (ingresso gratuito) la rassegna dedicata al regista inglese Ken Russell, morto all'improvviso lo scorso novembre, fino all'ultimo provocatore e trasgressivo, sia sul grande schermo che sul palcoscenico.
Dopo aver proposto la visione di Donne in amore e Stati di allucinazione, il ciclo - promosso dall'associazione Amici del Teatro Gioco Vita e dal Comune di Piacenza, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana di Milano - oggi proietterà due delle più celebri pellicole degli anni Settanta, Tommy (Gran Bretagna, 1975, 111 minuti) e I diavoli (Gran Bretagna, 1971, 111 minuti).
Quest'ultima, presentata alla Mostra del cinema di Venezia nel 1971, suscitò un clamoroso scandalo, con accuse di blasfemia, il sequestro della pellicola quando uscì nelle sale e la decisione di limitare la circolazione a una versione censurata. Il processo si concluse con l'assoluzione. Non fu invece graziato, ma condannato al rogo il protagonista del film, Urbano Grandier, interpretato da Oliver Reed: un prete che indulge nei piaceri della carne e si schiera a favore dell'autonomia della sua cittadina, Loudon, contro il cardinale Richelieu nella Francia del XVII secolo, insanguinata dalle guerre di religione.
Russell ha adattato il testo commissionato a John Whiting da Sir Peter Hall e il cui debutto si tenne all'Aldwich di Londra nel 1961. A sua volta il drammaturgo si era ispirato al romanzo storico I diavoli di Loudon di Aldous Huxley, del 1951, sui presunti episodi di possessione diabolica che nel 1634 coinvolsero un sacerdote e le suore di un convento nella località non lontana da Poitiers. Vanessa Redgrave si cala nella parte della peccaminosa e isterica superiora, suor Giovanna degli Angeli, assolutamente priva di vocazione, la cui confessione, sotto tortura, al cospetto dell'inquisitore, costerà la vita a Grandier. Le anticonvenzionali scenografie sono dell'artista Derek Jarman. Tra dissacrazione e grandguignol, Russell denuncia la ferocia della lotta per il potere e il suo esito distruttivo.
Amante della musica, come testimoniato dai film biografici su grandi compositori, quali Cajkovskij (L'altra faccia dell'amore, 1970), Mahler (La perdizione, 1974) e Liszt (Lisztomania, 1976), in Tommy il regista fu tra i primi a sperimentare la trasposizione di un concept album, la rock opera degli Who di Pete Townshend, pubblicata nel 1969. "L'argomento portante di Tommy è quello del viaggio spirituale, infatti inizialmente il titolo scelto per l'opera da Townshend è Amazing Journey", precisa Eleonora Bagarotti, autrice di un recente saggio su Tommy, uscito per i tipi No Reply in concomitanza con il tour italiano del frontman Roger Daltrey.
Ken Russell ha trasformato le canzoni del disco in un percorso quasi mistico, nel quale ci si inoltra in compagnia dello stesso Daltrey, ma anche di Oliver Reed, Tina Turner, Elton John, Jack Nicholson, Eric Clapton e Robert Powell, sulle orme di un bambino cieco, sordo e muto, alla disperata ricerca della luce.
Anna Anselmi