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Martedì 24 Aprile 2012 - Libertà

S. Franca, grande protettrice di un quartiere rigenerato

Oggi si festeggia il quarantennale di fondazione della popolosa Parrocchia

di DON MAURIZIO NOBERINI
La parrocchia cittadina di Santa Franca sta compiendo il 40° giro della sua storia. E' una delle comunità sorte nella cintura attorno alla città negli anni '70. Anche la sua è una storia di dedizione e di fede. Oggi la parrocchia celebra la Festa della sua Patrona Santa Franca (1175-1217), una figura splendida, una donna coraggiosa che ha amato e servito la Chiesa e la città, di cui Piacenza dovrebbe andare più fiera. Per l'occasione, grazie a Libertà, vorremmo far dono ai piacentini di un'immagine bellissima e particolare della nostra Patrona, che dice, più delle parole, la sua importanza nella storia e nella Chiesa. Tra l'altro il dipinto compie 400 anni, essendo del 1612. Riprendiamo anche alcuni pensieri già pubblicati sul nostro giornalino Effatà.
SANTI SOLO NELLA CHIESA Tutti i santi sono frutti diversi di quel grande albero che chiamiamo Chiesa. Non si dà un santo che spunta all'improvviso e che naviga in solitudine, intento unicamente a portare a termine la propria impresa.
La santità è una prerogativa di Dio, il solo Santo, e viene partecipata alle creature attraverso la mediazione della comunità di fratelli. Tutta la storia della fede si svolge dentro l'orizzonte di un popolo, oggetto della benedizione fatta ad Abramo, primo credente. Una certa spiritualità, poco illuminata, ma ancora diffusa, non ha il respiro della Chiesa e non sospinge verso i fratelli; è invece farcita di devozioni e di tradizioni, di osservanze e di buone abitudini, che col tempo rivelano la loro aridità. Una tale esperienza religiosa non ha il sapore del Vangelo e non porta di certo alla santità.
La storia di Franca, al contrario, non è comprensibile se non nel contesto del suo tempo, della Chiesa e della Società di allora; la sua santità altro non è che l'offerta della sua vita come umile strumento nelle mani di Dio, per il bene della sua gente, dalle sue monache ai suoi concittadini.
«LA PATRONA CI RADUNA» Il bel quadro dell'abbazia di Friburgo ci presenta Franca in mezzo ai suoi contemporanei, sotto lo sguardo di Maria e la signoria della Trinità.
E' la Chiesa di allora, sono i suoi amici e compagni di santità, soprattutto della famiglia cistercense. E' un'immagine completa della missione di Franca? Evidentemente no, soprattutto da quando un Vescovo della sua Piacenza, Mons. Enrico Manfredini, le ha affidato il compito gravoso di dare una mano alla costruzione di una nuova comunità, chiamata col suo nome.
Sono passati quarant'anni e Franca ha certamente fatto bene la sua parte di patrona, di guida, di ispiratrice. Tocca a noi vivere un rapporto corretto con lei: non chiediamole soltanto di intercedere a nostro favore, mettiamoci alla sua scuola per imparare da lei la passione per la chiesa e per la città. Franca è davvero un grande dono, è un bell'aiuto, è una risorsa importante nel nostro impegno di diventare una comunità più viva. Dobbiamo accettare di stare attorno a lei, anche noi sotto lo sguardo di Maria e dell'amore di Dio. Ecco perché è giusto che la sua bella immagine dipinta da Franco Corradini e collocata nella nostra Chiesa, la raffiguri da sola: il suo sguardo, rivolto proprio a noi, ci dice che lei continua a chiamarci e a radunarci sulla strada del Vangelo, per aiutarci a diventare una comunità viva e santa. Attorno a Santa Franca adesso ci siamo noi.
«IL FUOCO ACCESO»Il famoso Peep non c'è più. Qui è sorto uno degli angoli più belli della città, grazie all'Amministrazione Comunale e ai cittadini. Rimane un angolo popolare, ormai pieno di anziani e di famiglie in difficoltà, ma con la sua identità e dignità. E la Parrocchia che fa? Tiene acceso il fuoco per coloro che cercano un po' di luce e di calore, cioè per tutti. Ci sono le strutture essenziali, continui lavori di adeguamento e il cantiere principale sempre aperto, quello che cerca di costruire la Comunità. Grazie a tutti i volontari, di ieri e di oggi. Grazie a Santa Franca che intercede continuamente per noi.
IL SOGNO Ora et labora, prega e lavora. E' la spiritualità benedettina e poi cistercense, quella che Franca ha coltivato e seminato. Prega e lavora, se vuoi costruire la tua vita su solide basi e se vuoi trovarti in sintonia con tutte le persone di buona volontà. Quella comunità celeste del dipinto è il modello, pieno di fascino e di armonia, ma non solo. E' anche il volto della Chiesa più bella, della Comunità già compiuta, del Regno già iniziato. La Chiesa terrena e in camino, santa e peccatrice, fedele e scandalosa, non è tutto. C'è, più numerosa, la Chiesa celeste, anche quella di Santa Franca, radunata attorno alla nostra Patrona. Questo è l'orizzonte luminoso che trasfigura e sostiene il nostro povero presente. Su questo tema offriamo ai lettori anche una bella poesie di Anna Burgazzoli, che dice in modo simpatico questa sacrosanta verità.

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