Giovedì 26 Aprile 2012 - Libertà
Espressionismo astratto e pop art
Oggi in Fondazione Elena Sichel parla di New York capitale dell'arte
piacenza - Prosegue oggi alle ore 17 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia 12, il ciclo d'incontri "Arte americana ‘800 ‘900" a cura di Elena Sichel, che interverrà sul tema "1945/1960 - New York capitale dell'arte: Espressionismo astratto e Pop art".
Complice l'elevato numero di artisti e intellettuali esuli dall'Europa perché perseguitati dai totalitarismi, il baricentro culturale nel secondo dopoguerra abbandonerà il Vecchio Continente per stabilire il proprio fulcro a Manhattan e dintorni, trasferendovi il ruolo di capitale dell'arte, già saldamente in mano a Parigi. Sotto l'etichetta di "espressionismo astratto" vengono comprese esperienze alquanto diverse: l'action painting di Jackson Pollock, le grandi campiture cromatiche di Mark Rothko, le desolate vedute di William Congdon.
L'itinerario approderà agli anni Sessanta, con l'esplosione Oltreoceano del fenomeno della pop art, definita nel 1957 dal pittore inglese Richard Hamilton come forma di mitizzazione degli oggetti di consumo. Negli Usa la tendenza verrà presto abbracciata da artisti come Robert Rauschenberg e Jasper Johns, che si erano mossi nell'ambito dell'espressionismo astratto. Tra i maggiori rappresentanti della pop art: Claes Oldenburg (una delle sue sculture giganti di semplici utensili, Ago, filo e nodo, è collocata nel piazzale antistante la stazione Cadorna di Milano), George Segal (con i suoi personaggi in gesso a grandezza naturale intenti a compiere azioni quotidiane), Roy Lichtenstein (che indaga il mondo del fumetto) e Andy Warhol (che si interroga su serialità e ripetitività).
an. ans.