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Martedì 8 Maggio 2012 - Libertà

Il realismo in letteratura: conferenze con Mortilla

Giovedì in Fondazione primo appuntamento a carattere introduttivo. Poi analisi di tre autori

piacenza - "Raccontare la realtà: il realismo nella letteratura" è il titolo del nuovo ciclo di incontri in programma all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia, 12. Quattro gli appuntamenti a cura di Salvatore Mortilla. Il primo, "Realtà distorte ovvero tradurre l'esperienza in scrittura", che si terrà giovedì alle ore 17.30, avrà carattere introduttivo, con riferimento al "recente dibattito critico sull'annoso e sempre attuale problema del difficile rapporto tra realismo e letteratura: E' possibile - ci si chiede - tradurre in parole l'esperienza vissuta? Cosa si perde nel testo scritto? Cosa si guadagna? Ha ancora senso, a fronte degli agguerriti media odierni, demandare alla letteratura il compito di rappresentare il reale? ".
L'attenzione si concentrerà quindi sull'analisi di "tre esempi significativi di romanzi realisti della produzione italiana contemporanea", in conferenze monografiche che muoveranno dal realismo degli anni Trenta, indagato giovedì 17 maggio alle ore 17.30 a partire dalle pagine de Gli indifferenti, opera prima di Alberto Moravia, che la pubblicò a sue spese nel 1929, consegnando un ritratto spietato della borghesia agli albori del fascismo in un libro debitore della lezione degli autori francesi dell'Ottocento, come pure dell'oggettività di Daniel Defoe e della carica di introspezione dei romanzieri russi.
Si passerà quindi giovedì 24 maggio alle 17.30 alla stagione neorealista, esemplificata in Cronache di poveri amanti (1947) di Vasco Pratolini, ambientato a Firenze nel Ventennio nel popolare quartiere di Santa Croce, dove lo stesso scrittore aveva vissuto. Gli abitanti di via del Corno prendono vita a uno a uno, consentendo di seguirli nella loro parabola, spesso drammatica, dove sentimenti, impegno politico e divari sociali si intrecciano di continuo, provocando dissidi e ricuciture in quel microcosmo umano.
La serie di conferenze si concluderà giovedì 31 maggio alle 17.30 all'insegna del cosiddetto "New Italian Realism" degli anni Duemila, attingendo a Come Dio comanda di Niccolò Ammaniti, Mondadori, vincitore del Premio Strega nel 2007 e adattato per il grande schermo da Gabriele Salvatores, regista anche del film tratto dal precedente successo dello scrittore romano, Io non ho paura. Al centro di Come Dio comanda è un complicato legame tra padre e figlio in un immaginario paese dell'Italia del Nord, in cui innumerevoli solitudini si consumano davanti alle soap opera della tv, mentre al di là del comunque inospitale focolare domestico si dispiega un paesaggio altrettanto ostile di capannoni, parcheggi e centri commerciali.

a. a.

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