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Martedì 1 Maggio 2012 - Libertà

"Trent'anni di lavoro": un film del Cineclub Cattivelli sul tema della perdita del posto di lavoro a Piacenza

Proviamo a metterci - ma solo un po' per non rabbrividire - nei drammatici panni di chi, dopo tanti anni trascorsi in un azienda, con soddisfazione nel ruolo che svolge e con una retribuzione adeguata, si trova all'improvviso senza posto di lavoro.
Senza stipendio, con il trauma di chi ha una famiglia da mantenere, senza prospettive in momenti di crisi come quello che sta soffocando il nostro paese.
A descrivere uno dei tantissimi esempi - troppi comuni e tremendamente attuali - si è impegnato il Cineclub G. Cattivelli con "Trent'anni di lavoro", un film a soggetto di circa 25 minuti, tratto da una storia vera.
E' stato realizzato in questi mesi dai soci Francesca Rizzi e Claudio Braghieri con la collaborazione della compagnia teatrale "Qu. Element".
Verrà presentato in anteprima giovedì 3 maggio, alle ore 21 presso la Fondazione di Piacenza e Vigevano.
A commentare il film due importanti personaggi del mondo lavorativo piacentino: Nicola Parenti, vice Presidente di Confindustria e Massimiliano Borotti, segretario provinciale dell'UIL. La serata verrà condotta da Stefano Pareti.
«Lo stato di disagio che vive il mondo del lavoro in questa fase strutturale della nostra economia, è molto sentito- ci dice Giuseppe Curallo, Presidente del Cineclub - ed è per questo che nel corso della serata interverranno anche esponenti della CGIL e della CISL, sottolineando che le tre organizzazioni sindacali hanno dato, con grande sensibilità, il loro sostegno alla realizzazione del cortometraggio, che avrà il patrocinio della Provincia e del Comune di Piacenza».
«Abbiamo voluto raccontare una vicenda purtroppo sempre più frequente ai nostri giorni - spiegano i registi Francesca Rizzi e Claudio Braghieri - Lo stile del filmato è chiaramente orientato in senso realistico, quasi con un intento ‘documentaristico': abbiamo voluto raccontare la vera e propria deriva esistenziale di un uomo che, dall'oggi al domani, perdendo il lavoro perde anche la sua dignità, il suo futuro, in un certo senso la sua stessa umanità».
Ma, come è d'abitudine per i lavori targati QU. EM., l'attenzione alla dimensione teatrale viene fuori in tutta la sua forza evocativa; in particolare, i singoli episodi sono intervallati da una serie di ‘stacchi' tanto introspettivi quanto efficaci, per descrivere l'alternanza delle emozioni e degli stati d'animo del protagonista.
E' l'attore protagonista Paolo Ascagni a puntualizzare l'intento generale del lavoro. «Ci siamo mossi con cautela tra due opposti rischi, per così dire: da un lato puntare tutto sugli aspetti sociali ed economici del tema, dall'altro circoscrivere la vicenda al piano esclusivamente individuale. E' chiaro che sarebbe lecito affrontare la questione in ognuno di questi due modi, ma secondo noi la complessità del problema sta proprio nella sua ambivalenza. E infatti il finale resta aperto: non abbiamo la presunzione di presentare una soluzione, pensiamo invece che il punto essenziale - come per il protagonista - sia quantomeno una presa di coscienza coraggiosa e aliena da ogni ipocrisia».
Questo filmato ha rappresentato una tappa importante per il sodalizio che lega il Cineclub Piacenza e l'associazione QU. EM., anche dal punto di vista strutturale. Al protagonista si sono affiancati dieci attori, quasi tutti alla prima esperienza; la colonna sonora è stata affidata a Luca Catullo, con risultati di grande suggestione emotiva; altra novità è stata rappresentata dal lavoro fotografico di Claudio Rancati, che nel corso della serata presenterà una selezione delle sue foto di scena. E' stata una decisiva conferma il prezioso impegno di Davide Calda, che ha ricoperto il ruolo di direttore della fotografia e che ha curato tutte le riprese; il suo ‘marchio' si è esteso anche alla post-produzione, in particolare nella realizzazione del trailer e di un coinvolgente backstage, che verranno presentati anch'essi nella serata del 3 di maggio.

Lucio Bertoli

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