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Venerdì 30 Luglio 2004 - Libertà

Intensa interpretazione del Lago dei Cigni

Successo a Grazzano per il Balletto Ucraino e l'orchestra di Kharkov diretta da Micheli

Alla Corte Vecchia di Grazzano Visconti è andata in scena l'altra sera la malinconica favola del principe Siegfried e della sua amata principessa-cigno Odette, ostacolata dagli inganni del perfido mago Rothbart. Il lago dei cigni, nella versione ridotta dal coreografo Alexander Sokolov, ha condensato in quattro grandi quadri (l'affollata festa danzante; l'incontro con Odette; il compleanno di Siegfried e il tranello di Odile; la sconfitta del mago) la contrastata vicenda, conclusa con l'ottimistico lieto fine prediletto nei paesi dell'ex Unione Sovietica. Rispetto ai due protagonisti (il poco carismatico Maxim Petrenko e Olga Dorina, più convincente come cigno nero che non nel personaggio della delicata Odette), l'allestimento del Balletto Nazionale Ucraino del Teatro dell'Opera di Dniepropetrovsk è sembrato più efficace nelle scene corali, tra i candidi tutù delle fanciulle cigno e nelle feste, con il vivace buffone di corte (Sergi Badanov). Purtroppo la buona idea di utilizzare un'orchestra vera e propria (del Teatro dell'Opera di Kharkov, diretta da Claudio Micheli) al posto di basi preregistrate ha compromesso la completa visibilità dello spettacolo: le gambe dei ballerini sul palco (troppo basso) risultavano di fatto occultate da strumenti e orchestrali. Il pubblico ha comunque dimostrato di gradire, tributando frequenti applausi a scena aperta. Con Il lago dei cigni si è inaugurata l'edizione 2004 del Ballet Festival, diretto da Paolo Bosisio e organizzato dalla Fondazione Toscanini, con il patrocinio della Provincia, dei Comuni di Vigolzone, Castell'Arquato e Agazzano, e il contributo della Fondazione di Piacenza. Per Lucia Serena, assessore comunale alla cultura di Vigolzone, che con l'allora sindaco (e oggi vicesindaco) Werner Argellati si è impegnata a far sì che Grazzano rientrasse tra le tappe del Festival, l'appuntamento di mercoledì sera è stato anche un esperimento in vista di futuri progetti culturali nella cornice della Corte Vecchia. "È nostra intenzione - ha spiegato la Serena - non limitarci più solo al cabaret, come in passato, ma ampliare l'offerta ad altri generi di spettacolo, per animare il paese la sera". Sotto questo aspetto, pur non essendo stato molto numeroso il pubblico accorso per il balletto, l'esperimento può dirsi riuscito. Le silenziose e tranquille vie di Grazzano offrivano uno spettacolo nello spettacolo a chi, spente le luci sul palco, ha voluto approfittare di due passi in un borgo che tra le ombre della notte rivelava un'anima più arcana di quella lasciata trasparire nella luminosità del giorno.

Anna Anselmi

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