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Domenica 13 Maggio 2012 - Libertà

Un pozzo d'acqua per ricordare don Vittorio

La prima pietra del "monumento" è stata benedetta dal vescovo nel giardino di Montale. Nel progetto donato ad Africa Mission anche un'area relax con panchine, alberi e gazebo

Non un monumento vero e proprio ma un'area relax con panchine e un pozzo per l'acqua dello stesso tipo di quelli realizzati in Africa. Nel quarantesimo della fondazione Africa Mission (con Cooperazione&Sviluppo) decide di ricordare così don Vittorione (al secolo don Vittorio Pastori), una delle due storiche anime del movimento nato a Piacenza e propagatosi in tutta Italia. L'altra grande guida, com'è noto, è stato il vescovo Enrico Manfredini. Il "monumento" simbolo di don Vittorio nascerà nell'area verde di via Bologna a Montale, dove ieri pomeriggio, sotto un sole africano, si è fatto festa. Abitanti, volontari, amici di Africa Mission e tanti bambini, i partecipanti al concorso per le scuole organizzato da Africa Mission sul tema dell'acqua e della sua condivisione.
«Vogliamo che questo sia un giardino un po' piacentino un po' africano» dice in apertura don Maurizio Noberini, presidente di Africa Mission, introdotto da Carlo Ruspantini, direttore di Africa Mission. «Questo progetto del giardino - ringraziamo ancora una volta l'amministrazione per aver dedicato a don Vittorio un'area verde e non una via o una piazza - ricorda l'amore di don Vittorione per l'uomo e la natura. Verso la creazione dobbiamo avere un atteggiamento di riconoscenza prima, di rispetto poi, perchè l'acqua, ad esempio, è un bene che potrebbe finire». «E' bello il giardino, ma anche il giardino animato dai bambini - prosegue Carlo Antonello, presidente di Cooperazione e Sviluppo -, don Vittorio diceva sempre, vado in Africa dai miei bambini».
A don Silvio Pasquali, della parrocchia di San Lazzaro, il compito di presentare il progetto ideato da Bernardo Carli con realizzazione a cura dello Studio Schinardi & Associati di Agazzano «Abbiamo pensato di proporre una sistemazione a questo giardino - dice don Silvio -. Manca l'ombra e d'estate rispecchia molto la situazione africana. Basterebbe poco per renderlo più ospitale. C'è l'impegno degli abitanti che hanno organizzato questa giornata e che si sono dichiarati disponibili anche a tagliare l'erba e a pulire il giardino. Abbiamo però pensato anche ad altro. Qui ci sono piante ma sono piccole, ne servono di più grandi, assieme ad un gazebo, una struttura che porti ombra d'estate e ripari dalla pioggia, poi un pozzo per l'acqua, come quelli realizzati da Africa Mission in Uganda». C'è anche spazio per un giuramento solenne. E' quello dei due candidati sindaco al ballottaggio: Paolo Dosi e Andrea Paparo. Hanno assicurato che, se saranno eletti, nei primi cento giorni di governo, rimetteranno le porte da calcio e la torretta del campo giochi che una volta tolte per la manutenzione, non sono più state posizionate.
A fare da padrino al giuramento il sindaco Roberto Reggi, assieme a Federico, il bambino che in apertura ha letto la lettera con le richieste dei più piccoli. C'è anche il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, che ricorda la missione di don Vittorione: «Ha incontrato delle persone che gli hanno cambiato la vita, lui a sua volta l'ha fatta cambiare a tanti altri, noi dobbiamo portare avanti questa missione». Non ha voluto mancare alla festa neppure il vescovo Gianni Ambrosio che ha benedetto la prima pietra dell'area. Riporterà la frase del Vangelo che più si addice a don Vittorione: «Avevo sete e mi avete dato da bere, avevo fame e mi avete dato da mangiare, ero nudo e mi avete vestito».

Federico Frighi

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