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Giovedì 19 Aprile 2012 - Libertà

Omeofest, i vantaggi di una casa bioclimatica

Sergio Signorini: «Quelle interrate sono un metodo per contenere il consumo energetico»

Le case nella terra sono state al centro del quarto appuntamento della V edizione del Festival dell'Omeopatia e delle Scienze Umane tenutosi presso la Fondazione di Piacenza e Vigevano martedì 17 aprile. La serata, introdotta da Maurizio Botti, direttore del comitato organizzatore, ha visto l'intervento dell'ingegner Sergio Signorini, che ha illustrato alcune case interrate da lui progettate.
«I primi uomini abitarono nella caverne, poi, sviluppando una nuova conoscenza, si sono eretti piramidi, cattedrali e grattacieli - ha affermato Botti -. I progetti delle case nella terra di Signorini, attraverso l'acquisizione di nozioni durante gli studi e l'esercizio della professione, ci riportano laddove la prima umanità trovò riparo, ma con una consapevolezza maggiore».
«Costruire case nella terra porta alcuni vantaggi: ad esempio, da bambino quando scendevo in una cantina sotterranea sentivo fresco in estate e tepore in inverno, senza riscaldamento. Quindi per mantenere una temperatura nella terra si può utilizzare un elemento naturale disponibile gratuitamente ed ottenere così un beneficio bioclimatico - ha spiegato Signorini -. Le case interrate rappresentano un metodo per contenere il consumo energetico, i costi per la gestione e per la costruzione. I costi di una casa bioclimatica progettata da me nel 1990 e costruita a 300 metri dal gretto del torrente Nure sono la metà rispetto a quelli previsti per una villetta media a Piacenza in quegli anni».
Al 1980 risale il primo progetto di Signorini di casa interrata, che però non vide la luce a causa dell'opposizione da parte dell'amministrazione. Attraverso immagini ed un filmato, realizzato da Lino Budano, medico e videomaker, proiettati durante l'incontro si sono potuti vedere diversi progetti e costruzioni di case bioclimatiche, sia all'interno che all'esterno. In una di queste ultime è stato previsto anche un laghetto esterno con varie funzioni, tra le quali il ripopolamento faunistico locale, cosicchè lepri, uccelli ed altri animali si possano abbeverare e che operi come climatizzatore estivo gestito da pannelli fotovoltaici. Nel mondo vi sono diverse case nella terra, ad esempio la Casa de ritiro espiritual, progettata nel 1975 dall'architetto argentino Emilio Ambasz e collocata nei pressi di Cordoba, in Spagna, ed il Chichu Art Museum a Naoshima, in Giappone, che, su progetto dell'architetto Tadao Ando, è realizzato su una collina. L'edificio si caratterizza per essere ipogeo, ossia una serie di volumi sono stati ricavati all'interno del terreno e dunque il museo si snoda quasi esclusivamente in spazi sotterranei.

Giulia Girasoli

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