Mercoledì 28 Marzo 2012 - Libertà
Verdi, la trilogia romantica
"Percorsi verdiani", conferenza-concerto in Fondazione
PIACENZA - Molti già si stanno preparando alle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi (1813-1901), qualcuno però sta... bruciando i tempi. Come l'associazione Amici della Lirica che hanno allestito Percorsi verdiani, interessante rassegna ospitata all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano e incentrata su tematiche caratteristiche delle opere del "cigno di Busseto".
Dopo aver discettato sull'amore come struggimento e anelito a un legame indissolubile, l'ultimo appuntamento era dedicato a Geometrie variabili d'amore e di affetti. Ideatore dell'iniziativa Giancarlo Landini, compositore e docente nonché gran conoscitore di musica classica, coadiuvato da Stefanna Kybalova (soprano), Valter Borin (tenore) e Gabriele Nani (baritono) che hanno eseguito famosi duetti accompagnati dal pianista Milo Martani.
Dopo l'introduzione di Sergio Buonocore, presidente dell'attivo sodalizio, Landini ha ricordato come la serata prevedesse «tre opere dalla "Trilogia romantica" di Verdi - Rigoletto, Trovatore e Traviata - cosiddetta per compensare il senso di inferiorità dei critici nei confronti di Wagner. All'interno c'è uno studio delle geometrie di un affetto che si possono creare dentro il dramma».
Il primo duetto E' il sol dell'anima, da Rigoletto, con soprano e tenore, «presenta una situazione curiosa - ha proseguito Landini - con l'amore paterno di Rigoletto che alla fine sacrifica la stessa Gilda e dove la creatura più innocente di questo mondo può amare una creatura mostruosa». Quindi da Trovatore sia L'onda de' suoni mistici che Udiste? Come albeggia, quest'ultima con soprano e baritono, dove «rimangono sulle scene anime nude e, mentre Manrico maledice Eleonora, i monti sono luogo dello spirito. Lui compare quando lei sta andando al convento».
Infine da Traviata il numeroso pubblico presente in sala ha potuto ascoltare fra l'altro lo struggente Parigi o cara tenuto da soprano e tenore. «Come nel film di Bolognini è una storia tremenda dove le geometrie degli affetti sono mosse dal denaro. Violetta paga per tirarsi fuori e dimostrare che non è una mantenuta».
Landini ha poi sottolineato come questo sia «un testo nuovo, Violetta cerca di dare un senso al suo comportamento. Siamo nell'epoca del Positivismo, gli studi sono più approfonditi, è tipico dell'ammalato di tisi cadere in un esasperato attivismo, in un'esplosione di frenesia».
Dunque sintesi compiute di Landini, selezione di momenti clou delle opere e interpreti di esperienza con un ottimo pianista per un'iniziativa originale destinata a rivalutare un'eredità possente, eroica.
Fabio Bianchi