Mercoledì 4 Aprile 2012 - Libertà
Pozzi: con Almodòvar alla ricerca di se stessi
Stasera in "Tutto su mia madre" al Municipale, oggi al "Filo" incontro pubblico
di DONATA MENEGHELLI
La grande attrice Elisabetta Pozzi stasera è Manuela, la protagonista dello spettacolo Tutto su mia madre, adattamento teatrale del film capolavoro di Pedro Almodòvar. E' una madre che perde il figlio, Esteban, in un incidente stradale e si rimette così sulle tracce del suo passato, in particolare del padre di lui (in realtà il trans Lola) di cui non aveva mai rivelato l'identità. E' stata proprio la Pozzi a portare in Italia il testo del drammaturgo Samuel Adamson, che debuttò a Londra all'Old Vic Theatre nel 2007 e che in Italia si avvale della regia di Leo Muscato e di un cast di prim'ordine con Alvia Reale nel ruolo di Huma, famosa attrice lesbica, di Eva Robins' in quello del personaggio chiave, la trans Agrado; e ancora di Paola Di Meglio, Silvia Giulia Mendola, Giovanna Mangiù, Alberto Fasoli e Alberto Onofrietti.
Lo spettacolo, in tournée per il secondo anno consecutivo, approda al Municipale di Piacenza, stasera alle ore 21, inserito nella rassegna Altri Percorsi del cartellone di prosa organizzato dal Teatro Gioco Vita con il contributo del Comune, e diretto da Diego Maj. L'operazione di portare a teatro un film premio Oscar, vista l'entusiastica accoglienza del pubblico, è riuscita. La Pozzi, che quell'operazione ha reso possibile, spiega il perché: «Il teatro dà a questa storia ancora più spessore. E' come se i personaggi in teatro vivessero in tridimensione. Il coinvolgimento nella storia che raccontiamo è profondo, anche da parte nostra come donne».
Lo spettacolo, più che mai corale, è quasi tutto fatto di voci e corpi "femminili". «Sono personaggi atipici, in realtà. Così come sono atipiche le famiglie che si formano, non certo borghesi, non certo "per bene" - osserva la Pozzi - Scattano amori e comprensioni e slanci tra strani personaggi. Almodovar si astiene però sempre dai giudizi: non condanna neppure Lola, il trans che mette incinta Manuela e poi suor Rosa. Lo stesso Lola arriva in scena facendo capire che ha un difficile passato alle spalle: ha sferrato attacchi continui al suo corpo, si faceva di eroina, ma l'autore sospende il giudizio. Almodòvar i suoi personaggi strani li racconta con grazia e profondità. Diventano sempre personaggi che prendono le viscere sia a noi che li mettiamo in scena, sia a quelli che li vedono a teatro». Per quel che riguarda il suo personaggio, la Pozzi dice: «Manuela scappa con un bimbo in grembo. Scappa dal padre del suo bambino. Ma quando muore quel figlio, ecco che intraprende un nuovo viaggio, non per fuggire, ma per ritrovare se stessa. Va alla ricerca del suo passato e in questo viaggio recupera tanti pezzi di sé e si ritrova nuovamente con un bimbo in braccio, appena nato».
Quando le hanno chiesto, cosa abbia dato di sé al personaggio di Manuela, la Pozzi ha risposto così: «I personaggi almodovariani, più si nutrono del loro passato, più sono vivi. Sono straordinari e complessi, contradditori e profondi: giocano e nello stesso tempo stanno impazzendo di dolore. Con le parole raccontano una cosa, con il corpo e lo sguardo un'altra. Io a Manuela ho dato la forza di riuscire a ricominciare da capo, ricominciare la vita dopo un dolore inenarrabile, il bisogno di lasciarsi andare alla vita, ritrovando la disponibilità ad essere madre di altri: di Rosa, del figlio di Rosa, della stessa Huma che a sua volta fa da madre a Nina».
Lo spettacolo, coprodotto dalla Fondazione Teatro Due di Parma e dal Teatro Stabile del Veneto, si avvale della traduzione di Giovanni Lombardo Radice, dei costumi di Gianluca Falaschi e delle scene di Antonio Panzuto. La compagnia teatrale, oggi alle 18, al Teatro dei Filodrammartici, sarà protagonista dell'ultimo incontro (a ingresso libero) del ciclo Le vie del desiderio, organizzato dallo psichiatra Giovanni Smerieri, promosso da Teatro Gioco Vita e dagli Amici del Teatro Gioco Vita con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Oltre a Smerieri, le attrici dialogheranno con Enrico Marcotti, critico teatrale e con Stefano Mistura, psichiatra e psicoterapeuta.