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Venerdì 6 Aprile 2012 - Libertà

Dal dramma al sentimento

Una carrellata sull'800 per "Piacenza nel mondo"

piacenza - Caposaldo romano, nel Medioevo capitale economica, nell'800 Primogenita in politica e nel lavoro … Una città illustre come Piacenza non dimentica tutti quei suoi figli che, per vicissitudini talora dolorose, hanno dovuto emigrare. E l'associazione "Piacenza nel mondo" ha in questi anni concretamente rinsaldato i legami con i piacentini all'estero e che sempre provano nostalgia del paese natio.
Per festeggiare il 15° compleanno, l'associazione in questi mesi ha programmato interessanti iniziative fra cui un piacevolissimo concerto di lirica tenuto all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Protagonisti della serata erano il soprano Giovanna Beretta, il tenore Luca Bodini, il baritono Simone Tansini e la pianista Patrizia Bernelich che, davanti a un folto pubblico, hanno proposto alcune tra le più conosciute arie della tradizione italiana ottocentesca.
Illuminante, a tratti toccante, l'introduzione di Sandro Molinari, presidente dell'associazione: «Quest'anno convegno, mostre, libro e poi "monumento all'emigrante". E' importante tenere i contatti, gli italiani si sentono soli. L'emigrazione viene scoperta oggi per necessità di voti e per le ondate di immigrati. Solo il vescovo Scalabrini si era reso conto dell'importanza del fenomeno. I nostri primi viaggi erano spartani. Poi abbiamo portato musica, che è balsamo, e il nome di Piacenza, città verdiana, nel mondo».
Nella scaletta proposta c'erano i più grandi compositori dell'800, tutti brani per Bernelich «di grande presa, grande espressività, notevole virtuosismo vocale. Abbiamo toccato vari momenti storici, proponendo un ventaglio lirico completo con arie drammatiche, spiritose o sentimentali». Tutti i motivi sono stati presentati da Carla Fontanelli, presidente dell'associazione Tampa lirica, che anch'essa collabora attivamente con "Piacenza nel mondo".
Inizio con Ah si, ben mio da Trovatore con Bodini, che ha chiuso con Lucean le stelle da Tosca, distinguendosi in duetto con Beretta in Parigi o cara da Traviata e con Tansini in Mimì tu non torni più da Boheme. Ricchissimo di acuti e variegate sfumature l'approccio di Beretta, che soprattutto in Tutte le feste al tempio da Rigoletto e in O luce di quest'anima da Linda di Chamonix ha dimostrato tecnica eccellente e ottimo volume sonoro.
Tansini, poco conosciuto a Piacenza ma impegnatissimo altrove, ha mostrato pienezza e potenza della sua voce in particolare in Largo al factotum da Il barbiere di Siviglia e in Di Provenza il mar, il suo da Traviata mentre Bernelich, in piano solo e per staccare idealmente due parti, ha ripreso leggiadre composizioni di Piazzolla.
Un repertorio secondo Tansini «nazionalpopolare nel senso nobile del termine che serve a consolidare il legame con il pubblico, a coinvolgere più persone». Beretta ha ricordato che «il progetto ricalca quello che cantiamo all'estero, che piace agli italiani. Per risvegliare sentimenti e passioni ci vogliono grandi romanze».
Il senso della serata? «Rendere omaggio - secondo Bodini - a tutte le persone che hanno creato quest'associazione e che quotidianamente si prodigano».

Fabio Bianchi

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