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Mercoledì 4 Aprile 2012 - Libertà

Messa di Rossini, una lettura appassionata

Per "Allegro con brio" belle esecuzioni ai Teatini, ottima direzione della Bernelich

piacenza - Dire "Nicolini", per i piacentini, vuol dire Conservatorio, istituto superiore di studi musicali. Giuseppe Nicolini (Piacenza 1762-1842), fu compositore di scuola napoletana, allievo di Cimarosa, con una settantina di opere al suo attivo, musica sacra e da camera, maestro di cappella nella nostra cattedrale. Nella ricorrenza del 250° della nascita, come ha ricordato il direttore Fabrizio Dorsi, il Conservatorio è protagonista di una serie di eventi musicali e di studio. Una mostra documentaria sarà alla Biblioteca Comunale Passerini Landi (26 aprile); al Ridotto del Teatro Municipale si terrà una giornata di studio internazionale (28 aprile), quindi concerto e messa in scena dell'opera Le due gemelle con l'Orchestra del Conservatorio "Zanella", interpreti gli allievi del Conservatorio, al Teatro Municipale (27 aprile).
Allegro con brio è invece la rassegna proposta alla Sala dei Teatini, in collaborazione con Fondazione dei Teatri, Camera di Commercio, Fondazione di Piacenza e Vigevano. Terzo appuntamento (ne seguono ancora due: domenica 29 aprile Suoni e colori della Francia e 6 maggio Un divertimento del XX secolo), Il sacro capolavoro ha visto impegnati gli allievi delle classi di canto nella Petite messe solennelle di Gioachino Rossini. Patrizia Bernelich, docente di pianoforte principale, ha curato la preparazione e la direzione del complesso, così come previsto dal compositore: dodici cantanti (di cui quattro solisti: soprano, contralto, tenore e basso-baritono), due pianoforti e harmonium. Il soprano Lim Soo Yean è venuta a perfezionarsi, dopo gli studi musicali in Corea a Milano e ora al "Nicolini", Oda Hochscheid è contralto-mezzosoprano, di padre tedesco, con studi in Olanda, ora al "Nicolini"; Sergio Rao, siciliano, si definisce tenore leggero di grande passione fin da bambino, il basso Lee Min Ho è coreano. Al pianoforte Ester Fusar Poli e Giacomo Volpe, Sebastiano Bernocchi all'harmonium. Da citare i componenti dell'ottetto Shin Wonhui e Aki Tanimoto (soprani), Takako Kakimoto e Maryna Kulikova (mezzosoprani), Park Kwang Sil, Kim Sung Chun (tenori) Lee Dong Yub e Kim Chanyang (bassi), per dire la globalizzazione realizzata in musica.
«Molto lavoro di preparazione - dice Patrizia Bernelich -, risolto con tanto entusiasmo da parte dei giovani impegnati a risolvere dove Rossini richiede una tecnica raffinata». «E' musica benedetta o è solo della benedetta musica? », annotò il compositore a margine dello spartito. L'opera fu composta nel 1863, negli anni del "silenzio" rossiniano, nella formazione che ebbe la prima esecuzione l'anno dopo in forma privata. Solo nel 1867 Rossini la orchestrò di malavoglia, per evitare che lo facessero altri. Dal successo dei palcoscenici, Rossini si era ritirato, senza rinunciare a comporre: Petit, però Solennelle conferma il senso ironico proprio di Rossini che la definì «l'ultimo peccato mortale della mia vecchiaia». Vi si coglie una drammaticità inaspettata, alternata a momenti di puro lirismo. Una interpretazione personale del sacro che nulla concede al luogo comune, ricca di contrasti, emozionante che i giovani esecutori hanno interpretato con passione e buona tecnica, molto apprezzate dal folto pubblico intervenuto (al quale al termine è arrivato un gustoso omaggio della pasticceria Galetti).

Gian Carlo Andreoli

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