Martedì 3 Aprile 2012 - Libertà
Marazzi: «Piacenza aiutaci a trovare l'Angil dal Dom»
Appello del presidente della Fondazione per individuare nella società civile possibili candidati allo storico premio
Certamente esiste un Angil al Dom in incognito, un piacentino operoso capace di dar lustro alla sua comunità standosene magari all'altro capo del mondo. Un uomo, o una donna, che non sia solo grande e affermato nel suo mestiere o nel suo sacerdozio, ma abbia a cuore quei tratti di umanità, di attenzione agli altri, di apertura civile che superano gli interessi puramente individuali e fanno onore al nome della sua comunità d'origine aumentandone il prestigio nel mondo.
E per trovare i migliori candidati al premio nato nel 1992 da un impulso della Fondazione di Piacenza e Vigevano, l'attuale presidente, Giacomo Marazzi, ha deciso di lanciare un appello alla società piacentina perché faccia pervenire all'istituto di via Sant'Eufemia le migliori candidature in vista dell'assegnazione, prevista ogni anno a settembre. Non è facile né scontato individuare i profili più adeguati. Dopo la premiazione nel 2010 di don Giancarlo Dallospedale, sacerdote originario di Pontenure e missionario in Brasile, lo scorso anno l'"Angil" non è stato assegnato. Per l'alternanza affermata sin dall'origine che coinvolge personalità religiose e laiche è proprio fra quest'ultime che oggi si cerca il candidato ideale. «E farebbe piacere dare il premio a un giovane» sottolinea Marazzi, l'unico vero requisito è la residenza all'estero, almeno per la maggior parte del tempo.
Il premio, come si può vedere dall'Albo d'oro che pubblichiamo a fianco, ha allineato nomi di grande qualità. Il primo "Angil" fu lo scalabriniano Padre Antonio Perotti, fra i maggiori esperti mondiali di immigrazione, seguito dal professor Domenico Ferrari Cesena, luminare reduce da anni di insegnamento di informatica in California. Si istituì quel doppio sguardo sulla comunità religiosa e su quella laica che ha accompagnato le vicende dell'"Angil".
E ancora, fra i religiosi, vanno ricordati monsignor Domenico Pozzi, suor Dina Rapetti, madre Chiarina Grazio, madre Giovanna Alberoni, padre Archimede Fornasari, monsignor Ersilio Tonini. Fra i laici citiamo il giornalista Alberto Cavallari, il fisico Lucio Rossi, la professoressa Lia Beretta. C'è stato anche un premio alla memoria, rivolto a Padre Gherardo Gubertini, fondatore della Casa del Fanciullo.
La Fondazione è sempre andata fiera del premio e desidera rilanciarlo, prenderà quindi in esame le candidature presentate in via Sant'Eufemia. A chi si interroga sull'origine di questo prestigioso riconoscimento, possiamo ricordare che la titolazione prende il nome dalla statua che svetta sulla Cattedrale. Nel 1341 l'architetto Pietro Vago completò il campanile sulla sinistra del tempio con una statua raffigurante un angelo in rame dorato e in seguito nella cultura popolare, grazie anche ai poeti dialettali, Valente Faustini per primo, è diventato l'emblema dei piacentini quando sono via da casa.
Pat. Sof.