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Lunedì 2 Aprile 2012 - Libertà

Musica, festa e allegria: vince il jazz dei giovani

Jazz Fest: ad Albini e al Line Out Quartet il "Bettinardi"

piacenza - Prestigio e grandezza di una città si misurano anche dalla qualità dell'offerta culturale e musicale che di quella è sublimazione. Come dimostra il Piacenza Jazz Fest, giunto alla nona edizione e terminato in uno speciale Galà di premiazione e fine festival allo spazio Le Rotative. Lo show-biz impone una conclusione brillante, degna del ricchissimo cartellone di un festival come sempre sostanzioso nonostante i serpeggianti timori economici.
Nel galà gli organizzatori dovevano pure, dopo tanta suspense, svelare i nomi dei vincitori del concorso nazionale Chicco Bettinardi. Nuovi talenti del jazz italiano, sempre articolato in due sezioni, gruppi e solisti, provenienti da tutt'Italia e già esaminati da apposita giuria.
Gianni Azzali, con consueta padronanza e tono simpaticamente bonario, ha condotto la serata davanti ad una gran cornice di pubblico: dopo l'omaggio floreale a Donatella Ronconi, editrice di Libertà, ha ringraziato tutto lo staff che ha permesso la realizzazione dell'impegnativo Festival e ricordato «una cosa assolutamente meritevole». Infatti, per l'internazionalità della musica, non dimentichiamo sabato pomeriggio l'intitolazione a Louis Armstrong (1901-71) di un'area verde sita fra le vie Ottobono e Musso con partecipazione della classe di tromba della Milestone school of music. Episodio di alto valore civile e morale riconoscendo l'immenso contributo dato all'umanità dall'emblema del jazz del '900.
Prima della premiazione ricordiamo due episodi significativi: pure l'Italia ha avuto jazzisti raffinati, eroici e appassionati come Lucio Dalla, ricordato in un video in cui canta un motivo di Keith Jarrett. Non dimentichiamo poi Strisce di jazz, 5ª edizione, importante concorso a fumetti curato dall'associazione Piacenza jazz club in collaborazione con il circolo ArciComics Il senso delle nuvole. Arcadia e patrocinio di Editoriale Libertà e Fondazione di Piacenza e Vigevano. Primo Francesco Buzzi (Ferrara) con opera ispirata all'universo egiziano (500 euro); secondo Simone Autieri (Roma) che ha ripreso big del jazz (300 euro); terzo Stefano Vernero (Torino) per l'autoironia (150 euro), tutti esposti nel foyer delle Rotative con i disegni più originali fra oltre 150 partecipanti. Quindi menzione speciale a Luisa Rosati ed Edoardo Rohl di Terni.
La palma d'oro del concorso Chicco Bettinardi - sostenuto da Fondazione di Piacenza e Vigevano, Elitrans, Yamaha Music Europe GmbH-Branch Italy e Naima Music Store - per quanto riguarda la sezione Gruppi è stata quindi assegnata al Line Out Quartet di Messina composto da Alessandro Presti (tromba), Roberto Brusca (pianoforte), Carmelo Venuto (contrabbasso) e Emanuele Primavera (batteria). Il premio consiste in 1.300 euro, l'ingaggio al Piacenza Jazz Fest 2013 e premio Libertà. Secondi gli Omit Five di Benevento con Mattia Dalla Pozza (sax), Filippo Vignato (trombone), Joseph Circelli (chitarra), Rosa Brunello (contrabbasso) e Simone Sferruzza (batteria) premiati con 750 euro.
Nei Solisti primo il tenorsassofonista Jacopo Albini, 21 anni, di Asti, con 1.100 euro offerti da Yamaha Music Europe, ingaggio al Piacenza Jazz Fest 2013 e premio Libertà. Secondo l'altosassofonista Francesco Patti, 17 anni, di Palermo, premiato da "Naima Music Store" con 750 euro; terzo il chitarrista Gianluca Figliola, 24 anni, di Roma con 400 euro.
Tutti i vincitori, per dimostrare la loro personalità, hanno eseguito un pezzo davanti al folto pubblico: i Line Out Quartet The new old city, originale di Brusca e gli Omit Five Bambini perduti, originale di Brunello. Albini ha poi ammaliato con Eternal triangle di Sonny Stitt ma notevoli anche Patti con Caravan di Duke Ellington e Figliola con It could happen to you di Jimmy Van Heusen.
Ad accompagnare i solisti il sempre più affiatato e apprezzato Trio Bettinardi - Stefano Caniato (pianoforte), Luca Mezzadri (batteria) e Mauro Sereno (contrabbasso) - che aveva aperto la serata con un brano di Gershwin.
Nell'immediato forse non risalterà ma il contributo che il Piacenza jazz Fest ha dato e darà alla città è immenso perché inserisce Piacenza fra le capitali italiane del jazz, nell'empireo senz'altro nazionale e conferma una leadership sovra-regionale destinata a rafforzarsi. Significative le parole di Stefano Pareti, già sindaco di Piacenza, per cui «la città ha bisogno di queste realtà che crescono e ci fanno crescere. Il Touring club italiano cita espressamente il Piacenza jazz fest». Alla fine un rilassante momento conviviale.

Fabio Bianchi

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